Era il 2010. Ci aveva messe in contatto Beppe Severgnini. Aveva pensato che insieme avremmo potuto fare delle cose. Così una scienziata e una giornalista si sono trovate a prendere un caffé insieme. Il progetto era ambizioso: creare una rete di donne eccellenti che si mettesse a disposizione di un progetto di mentoring per le ragazze italiane. Il tutto attraverso una piattaforma online che permettesse una comunicazione diretta fra giovani di tutta Italia e role model di primo piano. Volevamo arrivare soprattutto in quelle aree geografiche meno fortunate, a quelle giovani di talento che non avevano l’opportunità per emergere, a quante potevano essere le eccellenze di domani.
Ho conosciuto così Ilaria Capua, che oggi ritrovate sulle prime pagine dei giornali per essere stata prosciolta dalle accuse di commercio delle sue scoperte «al fine di commettere una pluralità indeterminata di delitti di ricettazione, somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica, corruzione, zoonosi ed epidemia». Prosciolta perché il fatto “non sussiste”. Dopo oltre 24 mesi di calvario si spengono così i riflettori su un’inchiesta giudiziaria che ha stravolto la vita di Ilaria Capua.
Non posso giudicare il suo operato come scienziata e tanto meno quello successivo come parlamentare (eletta nelle file di Mario Monti). Ma ho voluto raccontare la circostanza che ci ha fatto incontrare, perché credo sia emblematico di quello che Ilaria Capua è come persona. Una scienziata di fama internazionale, che vuole trovare il modo di restituire alla società parte di quanto è riuscita ad ottenere nella vita. Un concetto molto caro agli anglosassoni, un po’ meno da noi.
Ho rivisto Ilaria un paio di mesi fa a Roma. Un sorriso diverso da quello del 2010 e un annuncio: “Mi trasferisco negli Stati Uniti. sono stata troppo male, ho bisogno di ricominciare”. Lei di sicuro ora ricomincerà, anche grazie al fatto che l’Università degli Stati Uniti che l’ha assunta, dopo i dovuti accertamenti, ha da subito archiviato le accuse (che in Italia sono sopravvissute 2 anni pur senza fondamento). Lei ricomincerà, ma noi intanto abbiamo perso una scienziata, una parlamentare coscienziosa (ha scritto il libro “L’abbecedario di Montecitorio”) e una persona di qualità che si sarebbe adoperata per far crescere le nuove generazioni.
Noi non vivremo le notti insonni che ha vissuto lei in questi ultimi anni. Ma forse dovremmo pensando a quanti altre e altri Ilaria Capua potrebbero esserci nel nostro Paese.