Quante volte abbiamo sentito ripetere nelle interviste a donne di successo, che è stato fondamentale per la loro carriera avere un partner “supportive”? Fra gli ingredienti per avere un percorso professionale soddisfacente l’altra metà del cielo sembra essere un fattore determinante. In alcuni casi lo è al punto che l’uomo decide di dedicarsi alla famiglia per poter concedere alla moglie maggiori spazi sul lavoro. Il trend è stato sottolineato dalla sesta edizione della ricerca condotta da Finance News fra le donne che lavorano in finanza a Londra.
Certo non si tratta di una moda dilagante: stiamo parlando solo del 5% delle intervistate. Una percentuale che sale al 10% fra coloro che lavorano nell’industria finanziaria da oltre 15 anni. Ma qual è la situazione in Italia? Secondo gli ultimi dati Inail disponibili i casalinghi italiani sono 22.631 persone, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, pari a solo l’1,1% di soloro che si occupano solo della casa in Italia. Una minoranza, che comunque ha già trovato il modo di mettersi in rete con il sito www.uominicasalinghi.it, dove si alternano notizie di ricerche, interviste e consigli pratici dedicati agli “uomini di casa”.
Se si guarda, più in generale, a quanto gli uomini in Italia contribuiscono alle faccende domestiche, i numeri restano ancora molto piccoli: sono solo il 17%, infatti, coloro che si occupano delle faccende domestiche. Contando che in Italia c’è circa il 13% di nuclei mono-familiari maschili (fonte Istat, censimento 2011), quelli che nella vita di coppia contribuiscono a mandare avanti la casa si riducono al 4%. Servirebbe, quindi, una maggiore collaborazione considerato che ancora una volta siamo fanalino di coda in Europa secondo il Global Cleaning Trends di Nielsen: sono solo il 19% le famiglie in cui questo avviene in Italia, a fronte di una media Europea del 30%. In Francia sono al 27%, mentre UK e Germania si attestano al 21 e 25% di condivisione, poiché l’uomo si fa già carico in toto delle pulizie in quasi un quarto (24 e 25%) delle famiglie.
La questione della condivisione delle faccende domestiche non è affatto un problema tutto italiano, tanto è vero che lo scorso anno un best seller a stelle e striscie è stato proprio “Getting to 50-50, how working parents can have it all” , scritto da Sharon Mears e Joanna Strober. Le due autrici non ne fanno una questione di rivendicazione, ma arrivano piuttosto al sodo con consigli pratici su come suddividersi le incombenze e riuscire entrambi a perseguire la propria carriera senza rinunce. Prima di loro era intervenuta sul tema Sheryl Sandberg, ai vertici di Facebook e autrice di Lean In: “Dividere il carico dei lavori domestici non solo è giusto, ma è la cosa migliore che possa capitare a una famiglia. Permettere agli uomini di fare la loro parte in casa fa bene alla donna perché le dà più scelte, così come fa bene agli uomini ed ai figli. Il padre si sentirà più partecipe, i figli cresceranno più forti e sicuri, in un ambiente non conflittuale”. E se avesse ragione lei e le coppie durassero di più? Sarebbe il caso di provarci: gli uomini a fare la loro parte e le donne a imparare a delegare.