Negli Avengers la quota rosa è la Vedova Nera. Il solo fatto che sia nel gruppo non fa porre il problema della diversità. Stessa logica nei meeting delle tech company: se c’è almeno una donna nella stanza si tira un sospiro di sollievo, si è oltre la soglia minima. Soglia stabilita attorno al 30% nelle aziende.
Un livello, peraltro, basso, se si considera che negli States le donne sono il 59% della forza lavoro e il 53% della popolazione. Eppure nelle big del settore tech si fatica anche solo a raggiungere il 20% per le professioni più tecniche. I grandi gruppi hanno iniziato a rendere noti i dati relativi allo spaccato di genere. Dall’ultimo round emerge che eBay è quella che vanta una maggiore diversificazione: 43% sul totale, 24% nei ruoli tecnici e 29% nelle posizioni di leadership. La più “arretrata” è Microsoft con il 27% sul totale esolo il 17% per le altre due voci.
D’altra parte Microsoft è guidata da quel Satya Nardella che alla richiesta di un consiglio alle donne su come chiedre un aumento ha risposto: “Il punto non è chiedere un aumento, ma sapere e avere fiducia nel fatto che il sistema vi darà il giusto riconoscimento nel tempo. Questo potrebbe essere un super-potere in più che, francamente, le donne che non chiedono un aumento possiedono. Perché questo è un buon karma: vi ripagherà perché qualcuno saprà che siete il tipo di persona di cui vogliono fidarsi, a cui vogliono dare più responsabilità. Nel lungo termine, vedrete i vantaggi”.
Ma Microsoft a parte, gli altri gruppi stanno studiando programmi specifici per attrarre talenti femminili: Intel ha investito 300 milioni per costruire una forza lavoro più diversificata e Apple ha donato 50 milioni di dollari al Thurgood Marshall College Fund e al National Center for Women and Information Technology per sostenere la crescita delle donne nel settore.
Ma perché ci tengono tanto ad aumentare il numero delle donne in azienda? E’ solo una questione di principio? Gli esperti del settore sottolineano che le aziende, tutte quotate in Borsa, guardano ai profitti e per fare profitti devono fare i migliori prodotti e servizi sul mercato. Per farlo hanno bisogno dei migliori talenti sul mercato. E i migliori talenti non è detto che siano uomini. Non solo. La diversità porta a creare prodotti e servizi che possano rispondere a diverse esigenze e quindi ad avere un successo più largo sui mercati.
Altro che Vedova Nera degli Avengers, una spia russa senza superpoteri. Da Facebook a Google, quello che cercano i grandi gruppi tecnologiche è è piuttosto Jean Grey, Fenice degli X-Men.
Qui di seguito il grafico interattivo per capire chi sta vincendo la battaglia dei talenti: