Dalle pubbliche relazioni alla medicina cinese. Quando la maternità porta alla svolta

galvagni pezzoUna società di comunicazione, ben avviata, realizzata assieme al marito. Tanti clienti importanti, Abramovich, Lvmh, Bmw, solo per citarne alcuni, il tutto come frutto di una scelta professionale dettata da una passione: quella di creare eventi. Poi, nel 2014, Antonella Capasso, napoletana di origine ma radicata a Milano con la famiglia da quando aveva 10 anni, è diventata mamma e per lei è stata una vera e propria trasformazione. Una molla che l’ha spinta a rivedere il suo stile di vita: “Ho trovato assurdo passare in ufficio tutte quelle ore lontano da lui, per farlocrescere alla tata e al nido, c’era qualcosa che non andava in quel sistema”. Ma c’è di più, qualcosa è cambiato: “Mutano le prospettive, i bisogni, i desideri, la gestione del tempo, gli obiettivi di vita, è come se per me ci fosse stato un prima e un dopo parto, si è rivelato un evento talmente potente e meraviglioso da generare una formidabile rivoluzione interiore”.

Rivoluzione che, dopo 12 anni nel mondo della comunicazione, l’ha portata a svestire i vecchi panni per infilarsi in un abito tutto nuovo: “Con spontaneità ho deciso di lasciare il lavoro per dedicarmi a mio figlio e a una nuova grande passione che, tra l’altro, permette di avere ritmi lavorativi più umani”. Antonella ora studia medicina cinese, si dedica e si occupa di quello. “Già conoscevo l’agopuntura, ma quando è nato Pietro ho scoperto la medicina tradizionale cinese per l’infanzia e le sue tecniche naturali basate sulla capacità di prevenire e curare qualsiasi disturbo del bambino, dalla colica, alla stipsi, alla febbre, al raffreddore. Questo mondo mi ha completamente affascinata, così ho cominciato un corso triennale in medicina tradizionale cinese e nelle sue tecniche complementari (Auricoloterapia, moxa, Tuina, coppettazione, riflessologia viso, mtc per l’infanzia) utili a ripristinare lo stato di benessere e molto altro”.

Una nuova professione che esercita però in un modo del tutto particolare, almeno per ora: “Ho attivato una rete di scambi perché credo fortemente nella magia che possa nascere da una relazione umana sincera e disinteressata, infatti sto creando sinergie meravigliose basate su esigenze reali e sul buon senso”. Una sorta di baratto che non contempla la valutazione economica della dazione: “Utilizzo un Loft per le consulenze e i trattamenti, frequento un corso yoga come “contropartita” di una precedente prestazione, un’altra mamma mi cura ogni tanto il bimbo. Sono tutte risposte a bisogni reali nati con naturalezza e con la gratitudine che ognuno di noi esprime in modo personale”.

Certo, il cambiamento comporta qualche sacrificio: “Mentre lancio la mia nuova professione, mi dedico alle cose che contano di più, come mio figlio che cresce così in fretta ed è piccolo solo una volta nella vita. In questo momento di passaggio oriento i miei investimenti emotivi, economici e di tempo nel valore umano della mia famiglia e della mia formazione per un approccio più gratificante alla vita”.

E riguardo a quella precedente, di vita, nulla è stato buttato via. Quanto costruito in quei 12 anni, la Listen Agency, è ora saldamente nelle mani del marito.