Alle donne piace sempre di più. Non solo berlo, ma anche sceglierlo, e perfino produrlo. Stiamo parlando del vino, oggi un vero e proprio prodotto culturale tra i più vitali del Made in Italy, dove la presenza femminile è sempre più forte. Sul fronte dei consumi innanzitutto: è donna il 41% dei consumatori di vino. In ambito enologico, dove le produttrici oggi rappresentano oltre il 30% delle aziende italiane e le sommelier hanno superato il 40%. Come strumento di emancipazione, se è vero che sempre di più spetta a una `lei´ l’ultima parola sul vino al ristorante e persino provarlo prima del servizio.
E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’Associazione Donne del vino, presieduta dalla produttrice toscana Donatella Cinelli Colombini. Le donne, si legge ancora nella ricerca, bevono meno spesso ma forse in modo più attento, anche perché usano il vino come strumento di socializzazione e comunicazione. Le consumatrici italiane sono per metà laureate o diplomate, hanno iniziato a bere vino intorno ai 20 anni, non privilegiano le bottiglie della propria regione e se sono esperte assaggiano volentieri anche i vini esteri. In linea di massima, preferiscono i vini freschi e fragranti, come le bollicine di cui sono grandi consumatrici, e in seconda battuta i rossi corposi. Il `gentil sesso´ vorrebbe comprare vino in enoteca e, se è veramente un’esperta lo fa, ma in realtà lo shopping `in rosa´ avviene ancora prevalentemente nella Gdo. L’apprezzamento per il vino diventa anche criterio di scelta per il partner: il 61% delle donne che amano bere dice no all’uomo astemio, ritenuto poco attraente. Invece, il maschio che apprezza il vino è visto come ricco di cultura (32%), interessante (26%), divertente (24%). E il 74% delle donne, infatti, apprezza bere con il proprio partner.
Così la donna con un ballon di vino in mano, da casalinga depressa diventa soggetto culturale che muove anche innovazione e sostenibilità ambientale. E’ il caso di Marina Olwen Fogarty, 29 anni, che con il progetto “Alto Piemonte. Al-Top!” si è aggiudicata un premio per finanziare la sua startup nel concorso WE – Progetti delle donne, nell’ambito di Expo Milano 2015. Nel 2012 Marina ha avviato un’azienda viticola con lo scopo di produrre vino DOP in modo sostenibile e di creare un polo culturale dedicato alle eccellenze dell’Alto Piemonte. La tendenza rosa nel vino è un fenomeno non solo italiano, le consumatrici cominciano a diventare protagoniste anche in Usa, Giappone, Cina, Svezia…e non a caso in vista dell’otto marzo si moltiplicano eventi e iniziative a tasso alcolico moderato, ma con gusto, per ragazze e signore. Insomma, mentre in parlamento si discute sulle quote rosa nei consorzi Dop e Igp, potremmo dire che ci sono buone ragioni per brindare.