Ogni domenica a partire oggi uscirà con Il Sole 24 Ore il minisupplemento “C’è qualcuno che sa leggere?”, una nuova iniziativa culturale rivolta ai più giovani che andrà ad arricchire di nuove pagine il supplemento culturale domenicale del Sole 24 Ore. Spazio al divertimento e alle buone letture, quelle che accompagneranno i bambini di oggi a diventare i lettori di domani. Ci sarà anche la rubrica intitolata “Elementare!” del maestro Franco Lorenzoni, di cui qui vi proponiamo l’incipit. Si tratterà di un suo diario di maestro in cui saranno soprattutto i bambini a dire la loro su ciò che hanno imparato.
E se ripartissimo da Talete?
Giocando con le ombre inventò la geometria. La si insegna così anche oggi, con gran divertimento per bambine e bambini
di Franco Lorenzoni
«La rivoluzione, nel caso di Anassimandro, è un pensiero che diventa realtà», sostiene Valeria a 10 anni, aggiungendo: «Tu provi a crederci, però, visto che non ci crede nessuno, nessuno ti incoraggia, perdi un po’ la capacità. Poi però, quando scopri che è vero, allora è un sogno che diventa realtà». Di fronte ad Anassimandro, che per primo sostenne che la Terra non si poggia su nulla e vola libera nello spazio, in quinta elementare ci siamo domandati come avesse fatto a comunicare la sua scoperta e a convincere gli altri. Una preoccupazione sentita dai bambini con particolare intensità perché tante volte capita loro di non venire presi sul serio. La vicinanza all’origine delle cose e al primo sorgere di domande e pensieri è propria dell’infanzia. Per questo sono convinto che faccia bene dialogare e ragionare, nei primi anni di scuola, attorno alle grandi svolte del pensiero umano. Così, quando arrivo in quarta elementare, non resisto e propongo di sostare e frequentare a lungo Talete. Talete fondò la geometria perché per primo vide con gli occhi della mente il triangolo formato da un uomo e la sua ombra. Ora, poiché la scuola elementare è innanzitutto un luogo artigiano, prima di dire facciamo. Aspettiamo un giorno di sole e usciamo all’aperto con metri e spaghi. I bambini amano molto giocare con le ombre, ma pochi riescono a vedere che tra l’altezza del corpo e la base rappresentata dalla sua ombra, si può immaginare un terzo lato disegnato nell’aria dal raggio di sole che unisce la cima della testa all’estremità dell’ombra, scoprendo il triangolo rettangolo che si forma. Perché tutti vedano questo triangolo, li divido in gruppi e do loro sottili corde bianche in modo che possano rendere visibili i triangoli verticali nello spazio. Quei triangoli, diversi tra loro per via delle diverse altezze dei bambini, hanno una proprietà decisiva che ha cambiato la storia della percezione umana dello spazio: sono infatti triangoli simili. Possono essere piccoli o grandi, ma le proporzioni tra i lati restano uguali. Se li osserviamo meglio e diamo loro sostanza ritagliando grandi cartoni, ci accorgiamo che i tre angoli sono uguali. Uguale infatti è l’inclinazione del raggio di sole a quell’ora, sia che unisca la mia testa all’estremità della mia ombra che la punta di un cipresso alla sua.