“La vecchia fattoria”, azienda agricola di Bonavicina, ha attivato il doposcuola e il centro estivo per i figli dei lavoratori e un servizio di trasporto per i dipendenti oltre all’assistenza gratuita per visite mediche e colloqui scolastici, e per la compilazione di pratiche e moduli per gli enti pubblici. La torneria Lc Tecnomec, di Castel d’Azzano, ha personalizzato i turni dei suoi quattro dipendenti. La Z Lab di Cerea, specializzata in insonorizzazione industriale, punta sulla flessibilità degli orari, il telelavoro e la banca delle ore: un accantonamento su un conto individuale delle ore prestate in più oltre l’orario normale da utilizzarsi al bisogno. Una soluzione attivata anche dalla Nat, azienda di Verona che si occupa della produzione di nastri e accessori per l’abbigliamento. Non manca naturalmente il nido aziendale assieme ad un ambiente di lavoro piacevole con vetrate, giardini e fontane: è quello di Performance in Lighting di Colognola ai Colli.
Siamo a Verona, la provincia più amata dalla multinazionali, ma al tempo stesso sede di molte piccole e medie imprese: laboratori di conciliazione, in cui mettere a punto modelli sostenibili di vita e di lavoro.
Qui il Comitato per l’Imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Verona lancia la seconda edizione del concorso “Il Giusto tempo”. Un bando per premiare le imprese che hanno saputo trovare un giusto equilibrio tra il tempo per la vita e la famiglia e quello dedicato al lavoro dei propri dipendenti. Dipendenti workaholic senza trascurare la famiglia? Con il work balance – è la tesi – si può. Dal servizio di pagamento dei bollettini postali al servizio di trasporto per i dipendenti e all’assistenza per visite mediche e colloqui scolastici, sono molti i sistemi per alleggerire il carico della vita personale che va ben oltre le ore del tempo libero dal lavoro.
“Le cinque aziende vincitrici dello scorso anno – spiega Roberta Girelli, Comitato per la promozione dell’Imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Verona – hanno dimostrato che organizzare il lavoro aziendale in modo da conciliare le esigenze della vita lavorativa e personale dei dipendenti si può. Non solo, migliorando la qualità della vita del personale, meno stressato dalle necessità personali, migliora anche il clima in azienda e, di conseguenza, le performance e la produttività. In queste aziende si può essere workaholic (sì, maniaci del lavoro) senza per questo trascurare la propria vita e la propria famiglia”.
Possono partecipare al concorso le imprese di ogni dimensione, forma giuridica e settore che abbiano sede legale o unità locali in provincia di Verona. Il “giusto tempo” tra vita e lavoro sarà “calcolato” valutando la flessibilità oraria ed organizzativa in azienda, l’esistenza di incentivi e agevolazioni economiche così pure come il livello dei servizi di supporto per motivi di cura, di benessere personale e salva tempo. Alle prime tre aziende così selezionate sarà assegnato un bonus di 2mila euro ciascuna.
“Si tratta, naturalmente di un riconoscimento simbolico – prosegue Girelli – dato che la finalità del concorso è quella di formare tutte le aziende del territorio sulle procedure organizzate di work-balance. Le aziende hanno riconosciuto questo valore e partecipano. In questo modo possiamo raccogliere esempi concreti di risoluzione dei numerosi problemi di conciliazione che si possono presentare e pubblicizzarli. Dando così un servizio di informazione e formazione concreto a tutte le imprese, in linea con la missione della Camera di Commercio di sostegno allo sviluppo sociale ed economico del territorio”.
Le domande di partecipazione dovranno essere presentate esclusivamente via posta certificata, entro il 19 settembre prossimo all’indirizzo cciaa.verona@vr.legalmail.camcom.it. Il bando e la documentazione da presentare sono consultabili e scaricabili sul sito www.vr.camcom.it nella sezione dedicata al Comitato Imprenditoria Femminile/Progetti in fase di realizzazione.