Negli ultimi vent’anni la percentuale delle donne nei parlamenti nazionali è quasi raddoppiata, ma nonostante il trend positivo la presenza femminile nelle Camere di 194 paesi al mondo, analizzati dall’Undesa, è il 22 per cento del totale di deputati e senatori. Le donne sono ancor più sottorappresentatea livello di governi: sul panel preso in esame solo 14 sono a guida femminile. I dati del Dipartimento per gli Affari economici e sociali dell’Onu (Undesa), che si riferiscono alle Istituzioni europee, non alzano di molto la media: le donne sono il 37 per cento degli europarlamentari e il 33 per cento dei Commissari. Va anche peggio nel Consiglio europeo e nel Consiglio dei ministri degli Esteri: dove la presenza femminile scende al 10 per cento.
Sono solo alcuni dati che verranno presi in esame nella tre giorni di lavori fiorentini dell’edizione 2016 del ‘State of the Union’, che quest’anno ha il titolo “Ruolo della donna in Europa e nel mondo’. I workshop e gli incontri si succederanno per tutto il week end. Nella giornata inaugurale è arrivato anche il messaggio del presidente Sergio Mattarella: “L’Unione europea ha compiuto un cammino rilevante per rafforzare il ruolo femminile in tutte le articolazioni della società dei Paesi membri”, ma “assicurare il pieno dispiegamento del potenziale femminile nel mercato del lavoro e, più un generale, nel tessuto sociale dei Paesi europei, rimane un obiettivo ancora da raggiungere, a partire dalla presenza nelle istituzioni nazionali ed europee”. Sul tema è intervenuto anche il premier Matteo Renzi: «Ancora si parla troppo poco di donne nel mondo. Serve, invece, far sentire la voce dell’Europa a favore dei diritti delle donne a livello globale. Ecco perchè le istituzioni europee devono portare con più determinazione la battaglia dei diritti delle donne nel mondo».
Le dirette si possono seguire sul sito dell’organizzazione oppure su twitter con l’hashtag #sou16