Manel è un neologismo inglese che rende bene l’idea di convegni, talk show, eventi pubblici tutti declinati al maschile, con relatori, e talvolta anche moderatori, uomini. Ancora troppo spesso, soprattutto chi fa di mestiere del giornalista, e soprattutto in determinati settori come ad esempio quello bancario e quello tecnologico, si trova di fronte a dibattiti animati solo da uomini. A volte, raccontano gli organizzatori di questi eventi a loro parziale giustificazione, c’è proprio la difficoltà a trovare donne che ricoprano in determinati settori posizioni apicali. Da qualche tempo si registra una maggiore attenzione per cercare di evitare il 100% di manel, ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Per questo ben vengano iniziative come la campagna europea introdotta del nostro Paese dalla Rai intitolata No Women no Panel, ovvero ‘Senza donne non se ne parla’, per promuovere una partecipazione bilanciata e plurale di donne e uomini negli eventi di comunicazione.
Confindustria prima associazione partner dell’iniziativa
Di recente è diventata partner dell’iniziativa Confindustria che diventa così la prima associazione di imprese ad aderire all’iniziativa firmando il memorandum of understanding con la Rai, con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e con le istituzioni prime firmatarie. L’obiettivo della campagna è quello di diffondere modelli e messaggi che garantiscano parità di accesso e intervento negli spazi formativi di comunicazione, rispetto della dignità personale culturale e professionale della donna e valorizzazione del suo ruolo nella società.
Due donne protagoniste della cerimonia della firma: Da Ros e Soldi
Due donne hanno partecipato alla cerimonia della firma del memorandum: la vice presidente per l’Ambiente, la sostenibilità e la cultura di Confindustria, Katia Da Ros, e la presidente della Rai, Marinella Soldi. “Confindustria supporta pienamente il principio, il valore e la cultura della parità di genere, intesa anche come partecipazione plurale e paritaria al dibattito pubblico, nella prospettiva di eliminare gli stereotipi e i pregiudizi che ancora persistono nella società. Una cultura – ha affermato Da Ros – di genere paritaria, insieme alla sostenibilità sociale, economica e ambientale, rappresentano le leve competitive indispensabili per lo sviluppo del Paese. Ringrazio la Rai e la presidente Marinella Soldi – ha aggiunto – e con grande senso di responsabilità confermo l’impegno e la determinazione di Confindustria, a lavorare insieme per cercare di superare il gender gap e costruire una società più giusta e inclusiva, in cui il talento, le competenze e le prospettive delle donne siano riconosciuti pienamente”.
La parità di genere è il risultato di un percorso, i cambiamenti culturali richiedono anni
In occasione della presentazione dell’iniziativa No Women no Panel avvenuta prima dell’estate la presidente di Rai, Marinella Soldi, ha posto l’accento sull’importanza di iniziative di questo genere per cambiare una cultura radicata. “La parità di genere – ha spiegato Soldi – è il risultato di un percorso: i cambiamenti culturali richiedono anni ed è importante agire subito, attraverso iniziative, come la campagna No Women No Panel, che valorizzino il merito delle donne e il valore aggiunto delle loro competenze, per rispondere più efficacemente alle sfide del presente”. D’altronde non è solo una questione di presenza femminile nei dibattiti e nei talk show; il mutamento culturale verso una società più inclusiva dev’essere più profondo, passando da varie dinamiche, a partire dalla scarsa presenza delle donne ai vertici aziendali e politici, dal gender pay gap fino e alla minore presenza femminile nel lavoro, visto che i dati Istat indicano il 43%, quasi una su due, delle donne inattive. Campagne come ‘No Women No Panel’ sono, dunque, un piccolo grande contributo verso la parità di genere.
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