Fallimento e Gen Z: celebrare le svolte inaspettate

«Non è la nota che suoni a essere sbagliata: è la nota che suonerai dopo che la renderà giusta o sbagliata». L’essenza del fallimento è tutta qui, spiegata da Miles Davis meglio che da chiunque altro. Ma cosa accade se la caduta arriva proprio nel momento in cui si inizia a correre da soli: la scelta universitaria, il primo contratto, lo sviluppo di una carriera.

«Servono anticorpi per imparare a non avere paura del fallimento, soprattutto quando siamo giovani» racconta Massimiliano Pedone, laureato in giurisprudenza, oggi tiktoker da centinaia di migliaia di follower.

Il buco nero della pratica forense

Durante il praticantato come avvocato, Pedone scopre che il lavoro che aveva sempre pensato fosse giusto per sé in realtà non gli piaceva affatto. «Mi sentivo male, chiuso in quello studio legale. Guardavo la mia vita dall’esterno e mi provocava angoscia. In un primo momento avevo paura di rispondere ai miei dubbi, di dare ascolto a quelle voci. Tutti intorno a me sembrano così sicuri di ciò che stavano facendo e pensavo di essere io quello sbagliato».

Ma i dubbi si fanno sempre più insistenti, come il senso di ansia e frustrazione. Così, Massimiliano ne parla con i genitori: «se mi fossi tagliato un braccio sarebbe andata meglio – ammette -. Hanno insistito affinché continuassi la pratica, mi convincono. Vado avanti altri cinque mesi: i peggiori della mia vita».

In quel periodo inizia a tenere un diario in cui scrive, testualmente: «Mi sento davvero male, oggi pomeriggio ho scaldato la sedia e mi viene da vomitare, questa è la mia vita ed è colpa mia se è così. Non sono più sicuro di aver fatto la scelta giusta, ma so che la vita è la somma delle scelte che facciamo». E ancora, continua rivolgendosi a se stesso: «Scusami se sono così debole adesso, ma ti assicuro che mi rialzo, non essere arrabbiato se non vedo la soluzione, ti chiedo scusa per tutto quello che ho sbagliato».

Il momento di svolta

Alla fine, dice basta. Accetta il cambiamento perché non agire è una soluzione peggiore del prendere una decisione sbagliata. Torna a studiare, inizia un master in Management a Milano e trova lavoro in una multinazionale che si occupa di software, incontrando infine anche i social network. Tik Tok per l’esattezza, che per Massimiliano Pedone diventa un canale per raccontare se stesso facendo divertire gli altri.

La giurisprudenza non c’entra nulla ma la sua vita è finalmente come l’aveva immaginata, o quanto meno ci va molto vicino. «C’è voluto del tempo e sono serviti molti sbagli, ma mi sono è accorto che è normale non sapere chi siamo e cosa vogliamo».

La sua storia è così comune e al contempo di impatto che diventa protagonista di una delle serate di Fuckup Nights, il format mondiale arrivato in Italia nel 2015, che accende i riflettori non sulle storie di successo, ma sugli errori che vale la pena raccontare e su quei momenti di svolta in cui si comprende che per crescere davvero non esiste un’unica strada.

A raccontare la propria esperienza, nella 29sima edizione, progettata in collaborazione con Alpha Test, oltre a Massimiliano Pedone, sono stati anche altri due GenZ: Eleonora Ambrogi e Francesco Avarello.

Eleonora Ambrogi è una giovane chirurga il cui percorso è iniziato in salita non avendo superato il test di ammissione a medicina al primo tentativo, che oggi continua a perseguire i suoi obiettivi, con nuove prospettive e strade diverse da quelle che aveva intrapreso inizialmente.

Francesco Avarello, giovanissimo medico di base, invece, durante l’università ha sempre coltivato l’aspirazione per la medicina di base nonostante amici, conoscenti e famigliari lo spronassero a intraprendere carriere da medico più “autorevoli”. Oggi, è felice di essere andato per la sua strada e di poter incontrare ogni giorno i suoi pazienti nell’ambulatorio di Pioltello.

Diventare grandi, accettando i fallimenti

«Molti studenti con cui entriamo in contatto si sentono spinti verso il raggiungimento di risultati performanti. L’idea che l’eccellenza e il successo debbano essere l’obiettivo di tutti è molto diffusa. Per questo – spiega Roberta Romano, brand manager di Alpha Test – abbiamo lanciato la campagna “Diventa Grande” con cui parliamo di una normalità fatta di scelte e impegno, ma anche di insuccessi, tentativi e cambi di rotta che, nel momento del passaggio dalla scuola all’università sono normali. Ai ragazzi e alle ragazze che si preparano con noi al test di ammissione lo diciamo: impegnarsi è fondamentale, certo, ma l’inciampo è sempre possibile e non va vissuto come un dramma, proprio come dimostrano le storie della Fuckup nights».

E come ricorda la storia di Massimiliano Pedone: «Un tempo – conclude – credevo che il successo fosse positivo e il fallimento negativo, poi ho capito che erano un’unica cosa. Anzi, il fallimento è un amico molto sincero».

Il segreto per andarci d’accordo?  «Chiedersi sempre perché si è sbagliato e continuare a migliorarsi».

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