Reddito di libertà per le donne sarde vittime di violenza

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Un salvagente cui aggrapparsi per non andare a fondo e arrivare a riva. Ma anche una chiave che, chiusa una porta fatta di violenze e soprusi, vessazioni e umiliazioni, ne apre un’altra di speranza. Perché anche il sostegno economico, quando una vittima di violenza tra le mura domestiche vuole affrancarsi dall’ambiente familiare, diventa importante. Si chiama Reddito di libertà ed è un supporto che la Regione Sardegna ha istituito nel 2018 e finanziato quest’anno con 300 mila euro, per aiutare le donne vittime di violenza domestica che vogliono iniziare una nuova vita.

Un primo passo per accompagnare chi ha trovato il coraggio di chiudersi alle spalle una porta e può provare ad andare avanti senza che sulla decisione possa pesare il ricatto economico. Perché molto spesso oltre alle botte e alle umiliazioni si devono fare i conti anche con la paura di trovarsi senza soldi e neppure un tetto dove andare a dormire. Il provvedimento, che nella norma viene definito un “patto tra la Regione e le donne vittime di violenza in condizioni di povertà materiale”, prevede l’erogazione di un contributo mensile di 780 euro, nei casi di persone sole per un periodo che va da un anno sino a 36 mesi.

Una cifra di partenza, nel caso si tratti di donne sole ma che può crescere se ci sono minori o condizioni di svantaggio. A guidare chi chiede aiuto poi il sistema legato ai comuni tramite gli ambiti Plus e i centri antiviolenza che si dovranno occupare di costruire un progetti e, come è scritto nella norma, un piano personalizzato con interventi per “l’emancipazione della donna vittima di violenza e dei suoi figli”. Con una priorità per chi ha figli minori o condizioni di svantaggio.

Non meno importante poi il supporto che continua anche quando è necessario uno spostamento in altre città. E poi il futuro. E il nuovo corso per quello che è stato definito il riscatto. Ossia, un periodo di affiancamento e formazione per dare alle vittime la possibilità di intraprendere un nuovo percorso lavorativo, anche attraverso forme di autoimpiego. Una speranza perché, chiusa una porta se ne possa aprire un’altra. Lontana dalla violenza e senza umiliazioni.


Alley Oop ha preso in esame la normativa italiana e gli iter giudiziari per le donne vittime di violenza nell’ebook #Hodettono, scarivabile gratuitamente cliccando sulla foto qui di seguito.

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