Wher: città a misura di donna grazie a un app

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Immaginate di essere in viaggio, magari in una città che visitate per la prima volta, e di dovervi spostare di sera tra strade sconosciute. Strade che di giorno sembrano quasi tutte uguali, ma che di sera possono rivelarsi poco illuminate, mal frequentate e quindi poco sicure.

Come prevederlo? Come capire quali percorsi fare e quali no? Finora l’unica soluzione era cercare informazioni sparse in rete o, cosa più frequente, affidarsi all’intuito, al caso o alla fortuna. A cambiare le cose e dare qualche sicurezza in più alle viaggiatrici o semplicemente alle donne che si muovono in zone sconosciute della propria città è arrivata un app ad hoc: Wher.

“L’idea è venuta a me e alla mia socia mentre eravamo a Lisbona. Ricordo che siamo uscite da un locale un po’ fuori dal centro e abbiamo avuto subito l’impressione che la strada dell’andata, che ci era sembrata tranquilla alla luce del sole, fosse a quell’ora non più così rassicurante perché poco illuminata. Da lì ci è venuta l’idea di dar vita a un progetto nel quale le donne del posto consigliano alle viaggiatrici le strade più sicure e quelle invece a cui fare più attenzione in base alla fascia oraria, creando così una mappa delle strade consigliate per le donne”, spiega Eleonora Gargiulo, ceo di Wher e co-fondatrice della startup assieme ai soci Ilaria Zonda e Andrea Valenzano.

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Creata nel 2016 ma attiva sul mercato da gennaio 2018, Wher è un app pensata per le donne perché, come spiega Eleonora “hanno uno sguardo diverso sulle città che finora non è stato abbastanza considerato e valorizzato e a cui invece noi vogliamo dare voce”. Rendere le città a misura di donna, studiare percorsi sicuri guidate dall’esperienza e dai feedback di altre donne che la abitano è inoltre secondo la fondatrice “un modo per avere un impatto sociale positivo”.

Un obiettivo che ha permesso a Wher di entrare nel programma di accelerazione di SocialFare, centro italiano dedicato all’innovazione sociale. Grazie al loro programma di accelerazione la startup ha lanciato la propria app e sviluppato le prime metriche. “Attualmente – rivela Eleonora – abbiamo circa 2mila download ma siamo attivi solo su Android. Il dato più importante è però quello dei contributi degli utenti. Oggi infatti circa il 25% di chi usa la nostra app lascia poi a sua volta un contributo e questo è sinonimo di un buon engagement da parte di chi la scarica”.

Attualmente Wher fornisce informazioni sulle strade delle città di Torino, Milano, Roma, Bologna, Catania “e abbiamo iniziato a creare una community di donne anche a Palermo e a Napoli”, precisa la ceo che vorrebbe estendere l’attività anche ad altre città italiane, facendo rete anche con le istituzioni e le realtà locali. “A Bologna – ricorda Eleonora – abbiamo organizzato assieme all’assessora alle pari opportunità un evento di raccolta dati sotto forma di caccia al tesoro che è stato davvero prezioso e ci auguriamo di riuscire a fare cose simili anche in altre città”.

L’obiettivo della startup è infatti quello di arricchire sempre di più le informazioni contenute nell’app. “Il nostro punto di forza è la capacità di integrare i dati provenienti dalla community di donne, con i dati delle piattaforme open source sui punti di interesse utili per le donne quali le fermate degli autobus, i parcheggi dei taxi, i locali aperti la notte e i parcheggi rosa, ma anche associazioni, enti e attività commerciali a misura di donna. Il prossimo passo è quello di integrare nell’algoritmo anche le informazioni sulla sicurezza e sulla mobilità raccolte da soggetti istituzionali con cui vorremmo avviare delle collaborazioni”.

Oltre che alle istituzioni, Wher guarda anche alle aziende con cui spera di creare delle partnership a partire da un nuovo sviluppo dell’app che a breve dovrebbe essere implementata con una parte di gamification molto richiesta dalle ragazze più giovani della community. “La nostra speranza – conclude Eleonora – è che questa app sia il motore di un cambiamento sociale dal basso, capace di rendere davvero le strade e le città sempre più sicure per tutti”.

  • Federica Facioni |

    Trovo questa app diseducativa, non voglio, in quanto donna, autolimitarmi

  • Economia Italia |

    Ci sembra una cosa molto auto discriminante, in pratica è come certe religioni che dicono di non uscire di casa perchè poi ti potrebbero violentare.

    Siamo contrarissimi

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