100 IL in 10 anni, un compleanno speciale per il maschile de Il Sole 24 Ore

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Ci sono storie che hanno un inizio folgorante, catturano subito. Era il 2008, nasceva un giornale mai visto, proprio sul limite di un’epoca d’oro e l’inizio di una crisi che ancora oggi fa sentire il suo morso. Nel 2018 quel giornale è giunto al centesimo numero. Lo ha fatto accompagnando e interpretando, mese dopo mese, la caduta di molte certezze e la trasformazione di quasi tutti i punti di riferimento acquisiti. Il mondo è completamente cambiato e i cambiamenti, a volte, sono così potenti da aprire polarità che paiono inattraversabili, e invece segnano lo scatto di una rinascita.

Con questo spirito ci siamo messi in cammino, convinti che i ricordi non incatenano, ma schiudono nuove direzioni e obiettivi pieni di esperienza. Che sia mitico ed eroico come Ulisse, umano e imperfetto come chiunque di noi, l’uomo a cui IL si rivolgeva nel 2008, oggi, nel 2018, ha forse molti più posti dove andare, sperimentare, veleggiare, ma nessuno dove stare, o riconoscersi.

Sono la prima donna alla guida di questa testata, anche se tantissime donne (insieme a tanti uomini ovviamente) hanno contribuito al suo successo, dalle firme grafiche a quelle giornalistiche. Questo sarà l’unico editoriale, poi l’ascolto è la scelta. Protagonista è chi legge questo giornale, chi gli apre la porta di casa, chi lo fa entrare nella vita reale. Poterne essere parte, anche solo per accendere un’idea, dare un momento di distrazione, aggiungere un punto di vista, è già un privilegio. Le nostre giornate sono talmente affollate e frenetiche che ogni minuto, ogni ora dedicata alla lettura è un regalo imponderabile e prezioso.

Se lo storico deve ricordare quello che gli altri dimenticano, la storia di questo giornale è il porticato con cui abbiamo disegnato i confini (che – lo avete capito – sono fatti per essere attraversati) della nostra agorà. Un posto che è lì per voi, parte del tessuto della vostra città mentale, dove potete passare, fermarvi, andarvene, ritornare e ritrovarvi. In qualunque momento. In Grecia è nata qui la politica, qui la cultura. Non perché ci fosse, come succede nei giornali, una sezione di politica e di cultura da scrivere e riempire, ma perché era, semplicemente, il luogo dove si stava insieme. Cittadini della stessa città, fondata sul più grande dei valori, la libertà d’opinione.

Come poi questa libertà si eserciti è la vera sfida non del numero 100 e dei numeri che verranno, ma di ciascuno di noi. Parlare di ecologia del bello, in un momento tanto complesso e incerto, non è una provocazione, è una necessità, la convinzione che, dove agiscono forti spaccature, frizioni e disorientamento, l’etica dei valori condivisi abbia bisogno di un’estetica di belle parole, belle immagini, bei pensieri, e che il giusto tono e la responsabilità dello sguardo siano la base della convivenza civile, fondata sul riconoscimento reciproco. Poi i picchi, le vette e gli abissi, le rotte sbagliate fanno parte del sale della vita, ma tutto quello che manca e che ancora non siamo, è ciò che possiamo diventare.

Proprio come nelle piazze (a parte forse quelle metafisiche), i traguardi non si tagliano mai da soli e la vita diventa interessante se si nutre di incontri. Che questo IL sia debitore di molti grazie è scontato. Non farò un elenco di nomi, ma lasciatemi dire cento volte grazie. Ciascuno saprà trovare qui, in queste pagine, il suo.


Il direttore de Il Sole 24 Ore ha scelto una donna per dirigere la rivista maschile del gruppo: Nicoletta Polla Mattiot, autrice dell’editoriale qui pubblicato. La scelta segue i successi avuti dalla giornalista nel guidare la testata How To Spend It edita dal Gruppo 24 Ore.

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Nicoletta Polla Mattiot e Guido Gentili