Di Briganti e Brigantesse: rugby per la legalità

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I Briganti ASD Onlus è una squadra di rugby nata nel febbraio del 2006, con il nobile scopo di dare una svolta al quartiere di Librino a Catania, da sempre tristemente noto per la criminalità diffusa. In dieci anni di lavoro è stata costruita una squadra, una ‘librineria’ dove prendere libri, un punto importante di aggregazione ed inclusione.

Per qualcuno tuttavia i Briganti sono scomodi, il loro lavoro per la legalità non piace. Infatti la notte del dieci gennaio la Club House dei Briganti ASD Onlus di Catania è stata incendiata: un gesto scellerato, infame, vigliacco, una mano nell’ombra come si legge in un loro post Facebook:

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Nell’associazione militano più di 150 iscritti di cui trenta volontari come Piero Mancuso uno dei fondatori, Angelo Scrofani mediano di mischia della senior, Angela Scialfa volontaria della librineria, Rachele Tosto fotografa ufficiale e volontaria della librineria. Le squadre coprono le categorie dall’under 10 all’under 18, i Seniores e le Brigantesse. I Briganti si sono fatti promotori di iniziative che puntano a incentivare la legalità. Gli orti di quartiere dove trascorrono il tempo libero gli anziani ne sono un esempio, così come la ‘Librineria’ che attira invece anche i più piccoli con la lettura, perché è fin da bambini che si impara cosa è giusto e cosa no.

Le Brigantesse sono nate invece nel 2015, mi racconta la capitana Valentina Mazzeo: “Ai tempi avevamo un’allenatrice, Marinzia Sciuto, con la quale facemmo il nostro esordio in Coppa Italia il tredici dicembre dello stesso anno e da lì il nostro percorso è proseguito tra alti e bassi. Molte sono le situazioni che ci hanno un po’ penalizzato nel corso di questi due anni e mezzo di attività rugbistica, primi tra tutti gli infortuni più o meno gravi che uniti a incombenze lavorative e questioni universitarie hanno rallentato il nostro percorso, ma c’è un tratto caratteristico che ci appartiene come Brigantesse ed è quello di andare avanti sempre e comunque, perché se in quel momento si è in due o tre ad allenarsi sappiamo che arriverà il momento in cui torneremo ad allenarci tutte insieme e insieme possiamo fare delle cose straordinarie”.

“Essere Brigante o Brigantessa è un onore”, sostiene Valentina, perché non è solo giocare a rugby, ma portare avanti altre battaglie importanti nel difficile quartiere di Librino.

La notte del dieci gennaio dieci anni di storia sono andati realmente in fumo per mano di chi, forse, non vedeva di buon occhio un luogo dove grazie a sport e libri la criminalità veniva arginata. I Briganti non si sono tuttavia arresi e sempre tramite i social hanno prontamente reagito:

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brigantiIn questi mesi i Briganti sono andati avanti e fortunatamente, dalla loro parte, si sono schierate le autorità e le istituzioni locali. Non solo. Il 16 gennaio anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto visita al quartiere e ha dimostrato concretamente il suo sostegno chiedendo di incontrare Piero Mancuso. A sostengo dell’associazione sono intervenute anche molte società sportive, che si sono mobilitate per raccogliere fondi per la ricostruzione della Club House dei Briganti e per una nuova librineria. Il rugby Savona ha organizzato, per esempio, una cena di solidarietà. Il rugby Perugia una raccolta fondi, il rugby Monza una cena a base della tipica ‘pasta alla Norma’. Grazie a tutti questi aiuti arrivati in modo inaspettatamente e generoso, la nuova club-house è oggi in fase di completamento. Nell’arco di un mese, grazie all’aiuto materiale di centinaia di persone, una palestra inutilizzabile si trasformata in struttura pronta a ospitare librineria, terzi tempi e tutti gli eventi culturali, sportivi, sociali che da anni sono l’anima dell’attività dei Briganti.

Anche se alla completa ricostruzione manca ancora tempo, Briganti e Brigantesse sono al lavoro con grande speranza, perché come insegna il rugby: più forte della disperazione è la voglia di riscatto. Proprio come quella della “librineria” che come la Fenice sorgerà dalle sue ceneri.