IRONmamma è possibile: la storia di Claudia Gnudi

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“Vedi, nella vita non si ottiene niente senza un po’ di sacrificio, non si ottiene niente se non ci metti la faccia, se non ci provi, se ti fermi prima di iniziare, se ti fermi ai primi intoppi, invece devi avere sempre lo sguardo avanti, diritto verso la meta e solo così riuscirai a raggiungerla”.

Una mamma prende per mano la sua bimba mentre sta concludendo la sua corsa e le sussurra queste parole. La bimba stringe forte la mano della mamma e sorride mentre insieme corrono gli ultimi metri al traguardo.

gnudi4La mamma è Claudia Gnudi, classe 1975, presidente di una società di triathlon (Inuit Triathlon Abruzzo), istruttrice di nuoto, preparatrice per il nuoto nel triathlon e mamma di una bambina di 10 anni che fa sincronizzato. Claudia non ha voluto abbandonare nulla dopo la gravidanza e ha mantenuto tutte le sue passioni e i suoi impegni, tanto più che di lavoro fa tutt’altro. Tuttavia crede fermamente nello sport e in ciò che esso regala alla persona nella sua crescita fisica, psichica ed emozionale e crede inoltre che una donna, quando diventa mamma, non deve appendere al chiodo le sue passioni ma continuare ad avere tempo per sé.

“E’ iniziato tutto per gioco quasi 17 anni fa – mi racconta – quando ancora giovane, facendo l’istruttrice di nuoto,  mi sono avvicinata al triathlon e me ne sono innamorata. Mi sono resa conto con il tempo che è una disciplina che richiede: sacrificio, rigore, serietà, che non fa sconti, dà tanto quanto tu gli dai e che sa tirare fuori quei lati di ognuno di noi che magari rimarrebbero nascosti dalla routine quotidiana, perché il fisico lo porti ad un livello in cui riesci a tirare fuori l’inimmaginabile, un meraviglioso viaggio alla scoperta del tuo vero ‘io’, della tua vera natura”. Così è iniziata la sua avventura da triatleta, avventura che ha subito i naturali eventi della vita come la fortuna di avere una splendida bambina.

gnudi3La passione l’ha quindi portata a gestire e allenare una squadra di triatleti, finché nel 2016 ha voluto mettersi alla prova anche lei e a partecipare e chiudere l’ELBAMAN (ovvero l’ironman full distance che si fa all’Isola d’Elba a fine settembre) nuotare per 3,8km – andare in bici per 180km con quasi 3000m di dislivello e correre una maratona nella sua mitica distanza di 42,195km.

Si percepisce l’orgoglio e la grande emozione dalle sue stesse parole, mentre racconta: “Sembrava quasi impossibile, vedendo poi quanto si allenavano altri della squadra che coprivano la stessa distanza, uomini, ragazzi, belli, forti, io dove andavo? Mai ho dubitato della possibilità di riuscirci, mai mi è venuto in mente: ‘ma cosa stai facendo?’, perché credo che in tutto quello che si fa ci vuole: testa, gambe, ma soprattutto cuore, è questo che ti fa andare al di là del muro, che ti permette di vedere cosa c’è oltre e ciò si capisce solo superando i propri limiti”.

A 41 anni Claudia ha chiuso la gara in 16 ore ed è fiera della sua impresa perché crede profondamente che “i figli imparino dai nostri gesti, forse più che dalle nostre parole”. L’atleta conclude: “dopo 16 ore di gara, in allegria e spensieratezza con lacrime di gioia infinita che solo a ripensarci adesso mi viene ancora la pelle d’oca, la mia sfida forse potrà essere un grande esempio per mia figlia e per tutti coloro che magari dopo la lettura dicono: perché no? ce la potrei fare anche io. O almeno ci vorrei provare”.

Ecco quella bimba che stringe la mano della mamma mentre corrono insieme gli ultimi metri di una gara, probabilmente penserà che un giorno, da grande, raggiungere un obiettivo importante non sarà così difficile, perché la sua mamma ce l’ha fatta.

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  • Barbara Colombo |

    Claudia sei grandeeeee!! 😀

  • Marco |

    un onore essere amico di Claudia e del suo incredibile marito Renato. Un onore sapere che ha scelto la nostra piccola Elba per realizzare il tuo sogno. Grazie Claudia, ci si vede in zona cambio 😉

    Marco Scotti
    Presidente Elbaman Triathlon

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