Che l’omosessualità sia un fenomeno presente anche nel mondo animale, è un dato che, specialmente negli ultimi anni, l’etologia ufficiale ha finalmente cominciato a documentare. E lo ha fatto anche utilizzando immagini come quella del fotografo inglese Paul Goldetein, che qualche giorno fa, nella riserva naturale di Masai Mara, Kenya, ha immortalato un leone, accoppiarsi tranquillamente non con una leonessa, ma bensì con un altro leone.
In realtà non è il primo scatto di leoni maschi che si accoppiano che viene fatto, anzi. E infatti, se questa foto è diventata virale sul web, più che al suo contenuto, lo si deve alle reazioni che ha scatenato da quando è stata pubblicata sul Nairobi News. In particolare, quella di Ezekiel Mutua, presidente del Film Compilation Board, l’ente che si occupa in Kenya di valutare e censurare i film. Ha incredibilmente affermato che i leoni in questione sarebbero stati “influenzati” dai turisti gay:
“Questi animali hanno bisogno di supporto, poiché probabilmente sono stati influenzati dai gay che hanno visitato i parchi nazionali comportandosi male.
Ed ha aggiunto:
“Gli spiriti demoniaci che infieriscono sugli uomini devono aver ora coinvolto gli animali. È per questo che dirò di isolare gli animali gay per studiare il loro comportamento, perché non è normale. Il sesso fra gli animali è solo per procreazione. Due leoni maschi non possono procreare, pertanto perderemo la specie.”
Per lasciare in pace i due leoni, basterebbe ricordare al signor Mutua che secondo uno degli studi più recenti e completi, eseguito dal professor Petter Böckman dell’Università di Oslo, sarebbero più di 500 le specie animali con comportamenti omosessuali. Questi non comprenderebbero solo atti copulativi isolati, ma anche relazioni durature in specie prevalentemente monogame. Ne è riprova che i leoni kenioti non sono stati gli unici ad essere saliti agli onori delle cronache ultimamente. C’è stata Jonathan, la tartaruga più vecchia del mondo (ha 186 anni) e che da ben 26 anni convive e si accoppia con un’altra tartaruga maschio; e ancora Thelma e Louise, le due “pinguine” lesbiche adulte di 24 anni, coppia fissa al Kelly Tarlton’s Sea Life Aquarium, che pochi giorni fa sono anche diventate mamme adottive di un uovo abbandonato.
Purtroppo, quello dell’omosessualità animale, è un discorso per anni taciuto proprio per paura di legittimare di riflesso anche la “naturalità” dell’omosessualità umana, smontando coi fatti il ragionamento di chi, proprio come il signor Mutua, la definisce “contro natura”. Un ragionamento dal quale, a dire il vero, bisognerebbe prendere bene le distanze a prescindere. Infatti, senza andare troppo sul filosofico, occorre premettere che al di fuori di concezioni religiose come quelle del presidente per la censura dei film in Kenya, la natura come “modello” etico non esiste. La natura altro non è se non l’insieme di tutti gli eventi che accadono nella natura stessa, che non ha e non produce in sè alcun concetto di morale positiva o negativa (valori culturali prodotti della ragione, e dunque peculiari della specie umana).
Qualificare un evento come naturale, dunque, non lo definisce nè giusto nè sbagliato, ma semplicemente lo descrive nel suo fatto di esistere e accadere nella natura. E come tale andrebbe rispettato. Ecco perchè i due leoni fotografati, dovrebbero essere solo lasciati stare per ciò che sono, invece di essere “rieducati” come le autorità keniote hanno dichiarato di voler fare (in che modo poi, non vogliamo nemmeno saperlo).
Ma come appare chiaro, e come accade sempre tutte le volte che qualcuno tira in ballo la “natura” come ordine di ciò che è giusto esista o non esista, i veri soggetti delle parole, delle preoccupazioni e delle persecuzioni dei tanti Ezekeil Mutua sparsi per i mondo, non sono gli animali e non sono i due leoni. Sono gli uomini. Sempre e solo gli uomini.
In Africa, 38 Stati su 54 (più dei due terzi) considerano l’omosessualità un reato punibile per legge, e il Kenya è uno di questi. Il Codice Penale, descrivendola come “conoscenza carnale contro l’ordine della natura”, la criminalizza con una pena che può andare dai 5 ai 14 anni di prigione. In un contesto di omofobia così radicata, l’omosessualità in qualunque forma, in qualunque specie si verifichi, per reggere il teorema dell’ordine naturale, deve essere sempre espressione del male. Di un male che va corretto e punito. Negli uomini come nei leoni.