Si intitola Dodici ricordi e un segreto, è uscito poche settimane fa da Bompiani, è il secondo libro di Enrica Tesio. Quella di Tiasmo, di La verità, vi spiego, sull’amore. Proprio lei. Una narratrice naturale, una che il romanzo te lo racconta, come se sentissi la sua voce e non stessi lì a leggere, riga su riga.
Molti hanno sostenuto che questo è il suo primo vero romanzo, perché il precedente era un’antologia dei suoi post sul blog. Nulla di più falso. TiAsmo nasce come un romanzo in divenire, viene messo su carta nella sua forma più compiuta e racconta una storia cogente e contemporanea. E’ stato amato perché molte e molti avevano bisogno della meravigliosa distanza del racconto di ciò che è prossimo.
Dodici ricordi e un segreto riprende uno dei temi cari a Enrica Tesio, la memoria. Che per lei, nella storia che ci racconta, è un’emergenza e un’indagine. La memoria che mette in scena nel romanzo è fuggevole e rara, va conservata, ma anche indagata. Perché il ricordo fugge, a volte per sempre, se qualcuno non lo insegue, gli restituisce il corpo di quello che è stato e lo trasforma in una verità, magari apparente e momentanea, ma non per questo meno splendente.
Fra personaggi lunari e situazioni metropolitane, Tesio porta a conclusione un romanzo che è un coro di voci, di generazioni, di modi di stare al mondo. Peccato che anche questa volta il suo racconto venga spacciato per letteratura femminile e pop. Ancora una volta, niente di più sbagliato, Dodici ricordi e un segreto è leggero e irriverente come un disco dei Pixies, femminile come il ruggito delle Runaways.