Raccontare un luogo, raccontare un viaggio, è sempre un rischio. Nessun luogo può essere raccontato in maniera oggettiva e allo stesso tempo ci sono alcuni luoghi che non possono non essere raccontati. L’India è uno di questi, attirando da sempre viaggiatori curiosi e spaesati, affascinati e spaventati, attratti e distanti allo stesso tempo. Raccontare l’India è forse impossibile, senza rischiare di cadere nella banalità di cose già viste o dette mille volte, a meno che si scelga di passare attraverso di sé, prima di raccontare. E’ quello che fa Claudia Marforio, ingegnere edile prestata alla scrittura, nel libro di racconti “Viaggi incostanti. Storie ed emozioni di viaggio“: partendo da sé, dalle sue emozioni, dai suoi pensieri e dalle sue sensazioni per raccontare la sua India, senza pretesa di completezza o di oggettività. Classe 1983, l’autrice non è vegetariana e non pratica yoga e non è stata folgorata dalle classiche “passioni dell’occidentale in India”. Ma ha viaggiato in lungo e in largo nelle zone meno turistiche del Paese ogni anno per nove anni, spesso da sola, a volte in coppia. E per una donna da sola viaggiare in India è una bella esperienza, se si sanno prendere le giuste misure.
Dopo aver auto-pubblicato qualche anno fa un manuale di consigli per viaggiatori inesperti, “India fai da me“, stavolta l’autrice ha cercato la strada del racconto, per soffermarsi non più tanto sulle cose pratiche da fare o da non fare per scoprire l’India più vera, molto lontana dai viaggi organizzati ma anche dalle processioni un po’ new age che la invadono, ma sulle sensazioni e le emozioni che un viaggio in India (ma forse qualsiasi viaggio, se vissuto come ricerca) può dare. Sensazioni che cambiano molto non solo per le situazioni in cui l’autrice si ritrova, tra i mille imprevisti che ogni giorno un viaggiatore on the road affronta in una meta come questa, ma anche a seconda del compagno di viaggio di quel momento.
Quello che ho apprezzato nei racconti è la semplicità delle descrizioni, asciutte ed efficaci, così come la capacità di descrivere la realtà senza giudizio o pregiudizio, senza esaltazione o condanna. Cosa non facile quando si tratta di India, che mette il viaggiatore di fronte a situazioni estreme, spesso drammatiche e lo porta ad assumere posizioni, a cercare di capire, a voler guardare con le proprie lenti una realtà così sfaccettata e complessa. Invece dalle parole dell’autrice si coglie una profonda accettazione, priva di giudizio o di idealizzazione, di un Paese e di una cultura complessa e poco paragonabile a qualunque altra. Ed è proprio questo che permette al lettore di mantenere l’apertura necessaria per cogliere l’essenza del viaggio in India e di sentire odori, immaginare colori o sensazioni. E di arrivare all’ultima pagina con una gran voglia di partire.
“Viaggi incostanti. Momenti di India”, di Claudia Marforio (eBook Delos Digital, 497,89 KB, 2,49 euro).
CLAUDIA MARFORIO nasce a Bergamo nel 1983, vive a Milano e lavora come Ingegnere Edile. In India è tornata per ben nove volte, da sola o in due, assecondando un potente richiamo nato subito dopo il primo viaggio. L’India è diventata per lei un luogo pazzo ma familiare, faticoso ma rigenerante, una parentesi in cui poter concepire nuovi pensieri lontano da casa. Nel 2014 per la prima volta decide di trasmettere la sua esperienza e auto-pubblica India fai da me, un manuale di consigli per viaggiatori inesperti, da affiancare alle classiche guide turistiche per trovare il proprio modo di viaggiare e per farlo senza paura e un po’ più preparati.