Ci sono corsi di studio che fanno trovare più facilmente lavoro, per esempio quello in Ingegneria gestionale o quello in Scienze Informatiche. Ci sono città dove è più facile fare carriera, per esempio Londra e oggi un po’ anche Milano. E poi ci sono abilità che servono a trovare lavoro, a fare carriera e anche a vivere meglio con gli altri. Sul prestigioso magazine americano Forbes, Travis Bradberry – autore del best-seller Emotional Intelligence 2.0 – ne individua sette. Sette skill da imparare per avere successo nella vita. E in alcuni di questi, forse, noi donne siamo più avanti degli uomini.
1) Il silenzio è d’oro. Ovvero: sapere quando è il momento di stare zitti. Alzi la mano chi conta fino a dieci tutte le volte prima di parlare. È più importante ribattere sempre a tutto, o lasciar correre, per vincere davvero una battaglia? A volte l’uno, a volte l’altro. Bradberry addirittura sostiene che la maggior parte delle volte vince la bocca chiusa. Non so cosa ne pensiate voi, ma io credo che in questo uomini battono donne 1-0
2) Fattore EQ. Il jolly dell’intelligenza emotiva. L’autore di “Emotional Intelligence 2.0” non poteva che dare un gran peso a questa qualità, che consiste nel saper riconoscere le proprie emozioni, capire quelle degli altri e utilizzare queste due cose insieme per gestire al meglio una situazione. Bradberry dà anche i numeri: secondo i suoi studi di esperto, all’intelligenza emotiva va attribuito il 58% del merito di ogni successo professionale e anche una differenza di stipendio di 29mila dollari all’anno tra chi ha e chi non ha il fattore EQ. E l’intelligenza femminile, si sa, è tipicamente più emotiva di quella maschile: 1-1
3) Gestire il proprio tempo. Ci sono cose che vanno fatte subito, e altre che possono essere rimandate: l’importante è stabilire fin dall’inizio la giusta gerarchia. Noi donne siamo multitasking per definizione, quindi ci dovremmo aggiudicare anche questo punto: 2-1 per le quote rosa
4) Ascoltare. Non sentire un rumore di fondo e basta, non pensare a quello che diremo noi dopo. Ascoltare per davvero: anche i segnali che vanno al di là di quelli sonori, come i segnali del corpo, e persino il non-detto. E qui sospendo il giudizio: noi donne parliamo tanto, ma sappiamo davvero anche ascoltare? Mi pare più onesto un pareggio: Restiamo 2-1 per noi
5) No! Saper dire di no fa bene alla salute: secondo uno studio dell’Università di San Francisco la capacità di rifiutare è inversamente proporzionale al livello di stress e persino di depressione: quanto più si sa dire di no, tanto più si è sereni. Non tutti i no ci rendono antipatici o ci allontanano dall’obiettivo, anzi: lo sanno bene gli uomini, che usano questa semplice sillaba con meno remore di noi. Punto a loro: 2-2
6) L’importanza del riposo. Dormire bene è la migliore cura di bellezza per il cervello: i ricercatori dell’Università di Rochester hanno dimostrato che le proteine tossiche vengono rimosse dalla nostra materia grigia proprio durante il sonno. Chi non ne elimina abbastanza è più lento e meno capace di risolvere i problemi. Chi si sveglia di notte quando piangono i bambini? Di solito le mamme. Quindi punto agli uomini: 3-2 per loro, dormono meglio
7) Dont’t worry, be happy. Pensare positivo è fondamentale: dà a ciascuno di noi quella motivazione nel fare le cose necessaria a farle andare per il meglio. Più il bicchiere è mezzo pieno, insomma, e più si riempie. Una specie di profezia che si autoavvera. La positività è una qualità distribuita più o meno equamente fra uomini e donne. Quindi anche questa volta il punto non andrà a nessuno.
A quanto stiamo? 3-2 per gli uomini. Ecco spiegato perché il successo parla più spesso al maschile