C’è chi difende i diritti degli stagisti e per Ashoka è da premiare

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Avete ricevuto una proposta di stage e non sapete che fare? E’ la vostra prima esperienza e non sapete come valutare l’offerta ricevuta? Oppure vi ritrovate a passare da uno stage all’altro senza vedere neanche un rimborso spese? La testata giornalistica online “Repubblica degli stagisti” è nata 8 anni fa per rispondere a queste domande e, col tempo e con un lavoro accurato, si è affermata come uno spazio di confronto e di informazione sempre più seguito. Tanto che la sua fondatrice, Eleonora Voltolina, da giornalista blogger per passione si è ritrovata ad essere l’undicesima fellow italiana di Ashoka, un’organizzazione non profit internazionale che opera come una sorta di talent scout degli imprenditori sociali, che seleziona e promuove in tutto il mondo imprenditori che sanno dare risposte innovative ed economicamente sostenibili a problemi sociali. Come quelli che si trovano ad affrontare i giovani che si affacciano al mondo del lavoro.

Ashoka, molto nota all’estero ancora poco conosciuta in Italia, dopo una lunga selezione ha valutato Repubblica degli stagisti “una eccellenza internazionale nella difesa dei diritti dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro”. La sua fondatrice, quindi, è stata selezionata come Ashoka Fellow e avrà quindi l’opportunità di ricevere supporto per sviluppare, ampliare e rendere ancora più efficace la sua attività.

Il tema dell’occupazione giovanile – spiega Eleonora, giornalista professionista – è sempre stato la mia passione e il primo blog che ho lanciato nasceva da questa esigenza. Volevo essere totalmente libera di raccontare un mondo, quello delle difficoltà di ingresso nel mondo del lavoro, che toccava e tocca tantissimi giovani”. Da blog a testata giornalistica con l’idea di un modello di business strutturato il passo è abbastanza breve.  “Gli argomenti che toccavo coinvolgevano una platea molto numerosa, le nostre inchieste come quella sugli superstage della Calabria avevano portato a interrogazioni parlamentari. In breve tempo ho deciso di fare un passo avanti”. Dal 2009 a oggi la Repubblica degli Stagisti vuole essere “un luogo di incontro, informazione, denuncia, proposta. Un meccanismo inclusivo che coinvolge il mondo delle imprese, valorizzandole e responsabilizzandole, e attraverso questa collaborazione garantendo anche la sostenibilità economica del progetto”.

In pratica, all’indirizzo web della testata, oltre alle informazioni sull’universo delle professioni, gli utenti possono trovare una serie di aziende alla ricerca di figure per stage e tirocini che, firmando un accordo quadro, si sono impegnate da subito a rispettare alcuni criteri, per esempio l’obbligatorietà del rimborso spese – “battaglia che abbiamo combattuto in prima persona”, commenta Eleonora – e a dare una serie di informazioni, tra cui l’entità del rimborso spese stesso, il numero di stagisti che l’azienda prende ogni anno e il tasso di assunzione al termine dello stage. La sostenibilità economica della testata fa perno sulle quote di adesione delle aziende stesse. “Sono quelle che accettano la sfida di essere trasparenti e che hanno scelto di valorizzare il proprio brand attraverso l’attrazione di personale qualificato e la responsabilità sociale di impresa”. A rivolgersi alla Repubblica degli Stagisti sono soprattutto giovani tra i 18 e i 30 anni. “A loro mi sento di dare solo un consiglio: informatevi. Sui diritti e doveri, sulle opportunità di lavoro, sul quadro normativo, sulle aziende. E’ l’unico modo per fare l’ingresso nel mondo del lavoro con il piede giusto”.