In salute ma non troppo. È questo il quadro che emerge dall’ ultimo rapporto Istat (novembre 2016) sui matrimoni (ma anche su separazioni e divorzi) in Italia. Se infatti, come dicono i dati, il numero dei primi matrimoni ha ripreso a crescere per la prima volta dal 2008, ad essere aumentati sono però anche le separazioni e i divorzi. Per questi ultimi, in particolare, si è registrato un vero e proprio boom con un +57% nel 2015 rispetto all’anno precedente, grazie alla legge del divorzio breve. Altro dato interessante emerso dalla rilevazione Istat è il fatto che si è alzata notevolmente l’età media di chi si avvicina per la prima volta al matrimonio: 32 anni per le donne, 35 per gli uomini. In calo invece la durata media del matrimonio che secondo Istat è attualmente di circa 17 anni.
Ma se il matrimonio come istituzione sembra perdere terreno, pare non conoscere crisi tutto ciò che gravita intorno alla celebrazione, e alla parte iconografica ed estetica dei festeggiamenti. Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori (ONF) il costo medio di un matrimonio “tradizionale” (con circa 100 invitati) nel 2016 poteva oscillare tra 36.000 euro e 60.000 euro circa. Una cifra che – pur includendo location, ristorante o catering, abito degli sposi, bomboniere, addobbi, fotografo, musica e viaggio di nozze – sembra essere decisamente troppo alta per le tasche delle giovani coppie.
Il risultato? Negli ultimi anni molti di loro, pur di potersi sposare, hanno fatto ricorso a un prestito rivolgendosi alle proprie famiglie o persino alla banca. Secondo uno studio condotto da facile.it e prestiti.it, attualmente in Italia le richieste di prestiti per sostenere le spese del matrimonio rappresentano il 2% delle domande totali. A farne richiesta, secondo le statistiche del sito prestiti.it, sarebbero soprattutto le coppie del Sud Italia dove il 62% delle spose non è disposta a risparmiare sull’abito e il 53% nemmeno sul ricevimento.
Eppure un’alternativa al prestito in banca esiste e si chiama “matrimonio low cost”. A prediligerlo sono soprattutto le giovani coppie che un po’ per scelta e un po’ per necessità (economica), stanno optando sempre di più per un approccio meno formale (e meno costoso) al matrimonio. Secondo Federconsumatori questo tipo di cerimonia consente di risparmiare fino al 70% rispetto ai matrimoni tradizionali. Non ci credete? Date un’occhiata alla tabella realizzata da Federconsumatori nel 2015 che metteva a confronto le varie voci di costo del matrimonio tradizionale e di quello low cost.
Ma come si organizza davvero un matrimonio low cost? Tra le caratteristiche di questo tipo di nozze rientrano la scelta di celebrare la cerimonia in un giorno infrasettimanale anziché il sabato, meglio ancora se fuori stagione. Le giovani coppie che vogliono risparmiare prediligono la formula del ricevimento a buffet o a pic-nic. Numerose anche gli sposi che optano per una festa in spiaggia o per la casa di campagna di proprietà della famiglia o di qualche amico. Si risparmia parecchio anche scegliendo addobbi non floreali e cercando gli abiti nei negozietti vintage o prendendoli in affitto. Un altro trucco è quello di optare per un wedding planner virtuale grazie alle tante app che permettono di organizzare tutto online e di tenere anche sotto controllo i costi.
Sicuramente non era preoccupata dai costi del suo matrimonio l’indonesiana Intan Azzahra. La giovane, che si è sposata a marzo di quest’anno, ha scelto un abito opulento in pizzo organza tulle e perle disegnato dallo stilista Ivan Gunawan. Un vestito talmente spettacolare da guadagnare il titolo di abito più bello di Instagram con quasi 200 mila like. Consiglio per le spose low cost: guardare e (ahiloro) non toccare.