#GirlsinIct: in Italia l’hi-tech conta una donna ogni tre addetti

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L’Itu, l’organizzazione dell’Onu per la diffusione delle nuove tecnologie, la chiama Girls in Ict Day: è la giornata delle ragazze nell’Ict e si celebra domani in tutto il mondo per promuovere la partecipazione delle donne nel settore dell’Information and communications technology. #girlsinict organizzerà oltre 7.200 eventi, sparsi per 160 Paesi. Anche in Italia.

A Potenza, per esempio, la Camera di Commercio organizza una giornata di informazione ed orientamento per scoprire, in un mondo del lavoro dove presto il 90% delle mansioni avrà a che fare con l’Ict, quali sono le otto professioni del futuro e quali le opportunità esistenti nell’area Stem sia a livello locale che nazionale. A Roma, invece, presso l’Auditorium Enel si terrà un convegno dedicato al mondo dell’imprenditoria femminile. Mentre a Milano culminerà con una maratona di tre giorni (da domani a sabato 29 aprile) la manifestazione #STEMintheCity, ricco programma di eventi voluto dal Comune per l’educazione digitale delle ragazze.

digital-womenGli esperti dell’Ocse calcolano che le donne nel mondo oggi rappresentano solo il 20% di tutti i professionisti del comparto Ict. Ancora troppo poco. E il digital gender gap è destinato ad aumentare: nell’Unione europea nei prossimi dieci anni mancheranno all’appello circa 800mila professionisti informatici, mentre nel mondo ne occorreranno due milioni in più. Quanti di questi saranno donne?

Ancora una volta, poi, il gap tra uomini è donne non è solo quantitativo, ma è anche qualitativo. L’Itu calcola per esempio che se le ragazze costituiscono il 30% dei tecnici informatici, la loro percentuale scende al 15% quando si guarda ai manager del settore Ict.

Quanto alle differenze regionali, il mondo del digitale riesce anche a offrirci la strana prospettiva di un mondo a testa all’ingiù. Dove i Paesi emergenti sembrano recuperare più rapidamente il gender gap rispetto ai Paesi più avanzati: in India, per esempio, l’Ict è il settore in cui le donne vantano la percentuale più elevata di presenza nella fascia più alta dell’occupazione. Al contrario negli Stati Uniti, dopo il picco di donne laureate in Scienze informatiche (pari al 37% del totale) raggiunto nel 1987, il loro numero negli anni è andato stranamente diminuendo.

E in Italia? In media le impiegate nel comparto hi-tech sono poco più del 30% del totale degli addetti al settore, una su tre. In perfetta media Ue, più della Germania (per una volta) e meno della Spagna. Ma lontane dalla quasi-parità raggiunta dall’Estonia, dove le donne nell’informatica sono tante quante gli uomini: un Paese dove le iniziative di #girlsinict forse possono permettersi di terminare.