A 5 anni in Brasile ritagliavo bamboline di carta e disegnavo loro i vestiti. La mia passione per la moda e per gli accessori è qualcosa che potrei definire innato in me. Ricordo che passavo lunghi pomeriggi a giocare con gli accessori e gli abiti di mia nonna. E’ come se in qualche modo la moda abbia sempre fatto parte di me. Così dopo la laurea in Industrial design, che sono stati fondamentali per capire le caratteristiche e le costruzioni di ogni singolo oggetto, ho deciso di lasciare il mio Paese e trasferirmi in Italia per coltivare questa passione.

In questo meraviglioso paese, ho frequentato due master prima all’Istituto Marangoni e poi alla Bocconi, che mi hanno permesso di avere un’infarinatura generale, fashion e manageriale, nel settore moda. Le mie competenze, poi, sono cresciute attraverso esperienze lavorative sul campo come quella da Orciani o quella da Versace. Tutti passaggi fondamentali che, così come i concorsi WION  e Vogue Talents, mi hanno permesso di conoscere gente fantastica e di supporto in questo mio percorso, che mi ha portato nel 2010 a lanciare la mia prima collezione di borse per la stagione PE 2011. “Successo” è una parola grossa, ma ammetto sicuramente che sono state tante le soddisfazioni. Dovute senz’altro al duro lavoro e alla passione che ho messo e che metto tutt’ora nel mio lavoro.

Le difficoltà iniziali, però, non sono state poche e ovviamente trovarsi da sola in un paese straniero all’età di 21 anni non è stato semplice. Nonostante questo, tornassi indietro farei la stessa medesima scelta. Tra le difficoltà più grandi sicuramente quella di farsi conoscere e affermarsi nel settore: ricordo ancora quando mi fingevo Roberta o Marta per presentare i miei prodotti ai buyer o alla stampa! Ma anche trovare i giusti fornitori ed ovviamente essere presa sul serio per la mia giovane età, non è stato uno scherzo.

Cosa penso che possa portare a raggiungere i propri sogni? Innanzitutto avere degli obiettivi, crederci e lavorare duramente per raggiungerli. E’ un mondo complicato e pieno di competizione quindi non bisogna abbattersi alle prime difficoltà e di fronte agli ostacoli, ma anzi bisogna fare in modo di trasformarli in positivo e bisogna vedere i fallimenti come lezioni per migliorarsi. Crederci, questo è l’importante!

Anche perché i giovani sono il futuro! La moda è veloce ed è in continuo cambiamento e la gente vuole sempre qualcosa di nuovo e di diverso. I giovani sono coloro che possono portare freschezza ed innovazione in questo mondo. Per questo sarebbe logico investire su di loro, dando loro fiducia e sostenendo il loro lavoro. A me è capitato. E non è una questione di fortuna.