Mancano quattro giorni a Natale e dieci alla fine dell’anno: dichiaro aperte le danze dei bilanci 2016. Che passi avanti hanno fatto le donne di tutto il mondo, lungo la tortuosa via che porta alla parità? Quali battaglie abbiamo vinto, con l’obiettivo di costruire un mondo più equo? Riavvolgiamo il nastro e godiamoceli, questi piccoli grandi successi. Uno a uno
- 20 gennaio 2016. Lo Zimbabwe dice no alle spose bambine
Per l’Africa, ricorda l’Onu, si tratta di una sentenza storica: la Corte Costituzionale dello Zimbabwe stabilisce che nessuno può sposarsi prima di aver compiuto 18 anni. Sulla scia di Harare, anche la Tanzania e il Gambia innalzano a 18 anni l’età minima per contrarre matrimoni legali.
- 23 febbraio 2016: Il primo volo delle donne pilota del Brunei
Atterra a Jeddah, in Arabia Saudita – il Paese dove le donne non possono avere la patente – il primo volo della Royal Brunei Airlines il cui equipaggio è tutto al femminile. Nel mondo solo il 3% dei piloti sono donne.
- 10 maggio 2016: Da Londra a Cannes, è la rivolta dei tacchi alti
La parità di genere passa anche dall’abolizione delle costrizioni sociali. All’attenzione del Governo inglese giunge una petizione che chiede di mettere fuori legge quei datori di lavoro che per questioni di etichetta obbligano le donne a indossare i tacchi. Pochi giorni dopo il magazine Stylist lancia una provocazione: che anche gli uomini indossino i tacchi, per un giorno. E i risultati sono dolorosi. Poi arriva Julia Roberts: sul red carpet del Festival di Cannes, per protesta, ci va a piedi nudi
- 14 luglio 2016: Gli emojis possono cambiare sesso e razza
Il soffitto di cristallo esiste anche nel mondo digitale: sugli emoji le donne sono soprattutto principesse e spose. In estate però l’Unicode Consortium cambia strada e approva la richiesta di Google di ammettere 11 nuove emojis che al bisogno possono cambiare sesso. E anche colore della pelle.
- 26 luglio 2016: Per la prima volta una donna in corsa per la Casa Bianca
Molte di noi ahimè avremmo voluto un finale diverso per questa storia. Ma quando a fine luglio Hillary Clinton vince le primarie e diventa la prima donna candidata alla presidenza degli Stati Uniti d’America, il soffitto di cristallo diventa un gradino più vicino. “Ragazze, voi valete. Inseguite i vostri sogni”, proclama nel suo discorso. E nemmeno la vittoria di Trump basterà a farci smettere di crederlo
- 19 ottobre 2016: #NiUnaMenos, l’Argentina scende in piazza
A Mar del Plata una ragazzina di 16 anni viene stuprata e uccisa: migliaia di persone in Argentina scendono in piazza per manifestare contro la violenza sulle donne. La protesta è virale: dalla Turchia agli Stati Uniti, milioni di donne aderiscono a #NiUnaMenos. Mai così tante, mai così global. E anche a Roma le donne scendono in piazza.
- 17 novembre 2016: Le donne sono finalmente l’altra metà del cielo
Riparte Peggy Whitson: 56 anni, è la prima donna ad aver preso i comandi della Stazione Spaziale Internazionale e, se tutto andrà bene, sarà l’astronauta statunitense che in assoluto avrà trascorso più ore nello spazio. Le donne americane ora sono letteralmente l’altra metà del cielo: dalla leva del 2013, costituiscono infatti la metà degli astronauti della Nasa
- 21 maggio 2016: La carta di identità di Pamela
Sette conquiste più una, abbiamo detto. E siccome Alley Oop è sempre stata dalla parte della parità di genere nel più ampio senso possibile del termine, per noi è come dire otto.
A maggio Pamela Valenzuela vince la sua battaglia: è la prima cittadina transgender della Bolivia a vedersi riconosciuta una nuova carta di identità. E due mesi dopo, gli Stati Uniti d’America aprono le porte dell’esercito ai cittadini transgender.