Da Maometto a Gesù, da Buddha a Confucio, i grandi leader religiosi della storia sono tutti uomini. Dalla Chiesa cattolica fino agli ebrei ortodossi, a officiare messa sono soprattutto gli uomini. E tra i fedeli? Ecco, alla base della piramide le regole funzionano al rovescio: non importa quale fede professino, nel mondo le donne sono più religiose degli uomini.
Lo dice un’indagine dell’autorevole Pew Research Center: rispetto agli uomini, le donne che pregano ogni giorno sono l’8% in più e quelle che ritengono la religione un elemento importante della propria vita sono il 5% in più.
E’ un gender gap all’incontrario? In realtà si potrebbe facilmente argomentare che si tratta del “solito” gender gap: le posizioni che contano ai maschi, la base alle donne. Alla messa la domenica – o alla moschea il venerdì, alla sinagoga il sabato e via dicendo -, vanno il 48% degli uomini e solo il 42% delle donne: a prima vista sembrerebbe un dato in controtendenza, ma in realtà è solo l’ennesima dimostrazione che certi aspetti della vita sociale sono regolati dagli uomini, con le donne relegate in casa, tenute ai margini. Lasciate a pregare da sole.
La fede dunque è femmina? Non dappertutto: in Israele, per esempio, sono gli uomini a essere più religiosi delle donne. Credono di più e vanno di più nelle sinagoghe. Anche in Mozambico la fede è più diffusa tra i maschi. E sono parecchi i Paesi di fede islamica dove di venerdì alle moschee si contano più presenze maschili che femminili: in Iran, per esempio, ma anche in Algeria, in Marocco, in Indonesia, in Turchia, in Pakistan e in Egitto.