La pubblicità fa cultura o la cultura fa la pubblicità? Il problema è annoso e i pubblicitari si dividono fra quanti fanno spot che siano lo specchio della società e quanti invece vogliono creare tendenze nuove. In Italia, in genere, prevale la prima strategia perché “rassicurare i consumatori con immagini che confermino le loro opinioni fa vendere di più, mi spiegava un pubblicitario. Alla De Longhi hanno voluto provare la seconda strategia e in questi giorni potete vedere in tv questo spot:
«Abbiamo fatto una scelta precisa di posizionamento – ci spiega Marco Cavallaro, Direttore Marketing Italia del gruppo De’Longhi – abbiamo deciso di stare al fianco delle donne. Abbiamo deciso di rompere lo stereotipo che vuole la donna come unica responsabile della cura dei tessuti e della casa. Vogliamo sostenere il messaggio che il vero uomo Stira! Perché “The real iron man”, non si prende solo cura di se stesso ma è anche presente nella vita quotidiana ed aiuta nelle faccende domestiche. Il ferro Braun, grazie alla sua semplicità d’uso, è proprio alla portata di tutti».
Ora, che sia stato fatto per attirare l’attenzione delle donne (in fondo con gli uomini succede sempre, basti pensare alle modelle associate alle auto) oppure che realmente sia stato fatto per passare un nuovo modello di “forza” maschile, poco importa. Il risultato è che si scardina uno stereotipo che ancora sopravvive a partire dai libri che i bambini usano alla scuola materna: la mamma cucina, stira, lava i piatti e fa la lavatrice. Il papà va a lavorare.
L’augurio è che questa pubblicità sia aspirazionale e che convinca gli uomini che se stirano sono priprio dei gran fighi.