Provaci ancora, ministro Lorenzin! Erano ormai sparite le immagini compromettenti della campagna d’estate a sostegno della fertilità (“donne, fate figli!”, ricordate?) quando alla vigilia del Fertility day ecco arrivare il secondo scivolone. Il ministero della Salute prepara il vademecum istituzionale sugli stili di vita corretti per prevenire l’infertilità: sì all’esercizio fisco e alla dieta mediterranea, no all’alcol, alle droghe, al fumo e all’obesità. Per carità, tutto giusto. Ma guardate la copertina del dépliant. Notate niente? Eppure balza subito agli occhi: i sani, i buoni, sono belli, biondi, bianchi. I cattivi, quelli con lo spinello, sono neri. Rimane il dubbio sul ragazzo rasta in primo piano, è vero. Ma il giovane a sinistra, con la camicia a quadri, ha incontrovertibilmente il naso camuso e la pelle scura.
Eccolo qua, il più strisciante degli stereotipi. I cattivi sono diversi, sono scuri. Sono neri. Non hanno nemmeno i capelli in ordine. E ora sono anche infertili. Ma come, ministro Lorenzin? Con una mano il governo Renzi si spende per il Migration compact e per l’accoglienza agli immigrati, e con l’altra avvalla il razzismo strisciante della parte più chiusa della nostra società?
Non solo le parole sono importanti, lo sono anche le immagini. L’intento del ministro Lorenzin è buono, ne siamo certi fin da questa estate. Ma forse è il caso di scegliere meglio l’art director.