Il diavolo veste Prada
Sul lavoro, le donne non aiutano le altre donne. E’ un dato di fatto: le “donne giuste” che credono sia un loro dovere aiutare le altre, sono soverchiate in numero dalle “api regina”: definizione data alle donne senior che danneggiano le junior perché, secondo un recente articolo dell’Huffington Post, non si identificano proprio col genere femminile.
La definizione di “ape regina” è interessante e risponde in modo semplice a molte domande ancora aperte sul perché le donne in ambiente di lavoro si facciano la guerra. Molto semplicemente, negli anni 70 il movimento femminista sembra aver spinto le donne che non volevano essere rifiutate dal sistema a rinnegare le proprie caratteristiche femminili, adottando quelle maschili. A mimetizzarsi, insomma. Quelle che lo hanno fatto meglio sono poi state premiate dalla carriera, fatto che ha rafforzato ulteriormente questo atteggiamento.
E’ caratteristica del cervello umano, quando una situazione di conflitto si verifica più e più volte (come per esempio quando ci si trova costretti ad indossare abiti non propri), cercare la via di fuga più facile, che richiede meno risorse. Nel caso del camuffamento delle donne in ambienti maschili, la reazione più naturale è quella di ignorare il problema: fare finta che non esista.
Proprio di recente, durante alcuni focus group sulla diversity con dipendenti di grandi aziende, colpiva quanto il punto di partenza di quasi tutte le donne presenti fosse: questo problema nella mia azienda non esiste. Salvo poi parlarne per ore, citando episodi degni di un film dell’orrore. Non c’è consapevolezza in questa negazione del problema: è anzi la reazione più naturale che ci sia.
Problema, quindi, negato, e con questo negato anche, soprattutto da parte delle donne che nel sistema hanno avuto “successo”, il bisogno di risolverlo. Anzi, doppia voglia di non dare alle donne più giovani la possibilità di conservare se stesse, di non sacrificare niente, giacché le api regina alla carriera sembrano aver sacrificato così tanto da aver perso anche un pezzetto della loro anima (femminile).
