Credo davvero che quando da piccola mi facevano la classica domanda “Cosa ti piacerebbe fare da grande Bettina?” io rispondessi sicura:”I biscotti!”.
Tredici anni nella multinazionale padovana dell’occhiale: dopo la laurea in Economia e la tesi in Finanza, Bettina De Vettor è passata al marketing e brand management. Quando il viaggio quotidiano (chi ha vissuto il periodo nero della tangenziale di Mestre sa cosa significava un tragitto quotidiano Treviso Padova e ritorno) ha iniziato a pesare, la differenza l’hanno fatta diversi ingredienti. Una storia familiare nella ristorazione, una sorella esperta in tecnologia alimentare, un merito “imprenditore dentro” pronto ad appoggiare l’avventura e l’Occasione con la O maiuscola: un laboratorio pronto e finito ma mai entrato in funzione da rilevare.
I primo giorni della Biscotteria hanno coinciso con l’inizio della prima elementare della piccola Olivia: “Per tutte e due un cambiamento enorme”, racconta Bettina. Non crediate che sia facile, un cambio vita così: “In un mese ho perso cinque chili: la decisione delle dimissioni, la fatica di partire senza clienti, ricette, nulla. Era la fine del 2008: l’inizio – ma questo non so sapevamo – della grande crisi”.
Dolci, salati, e soprattutto sfusi, una modalità di vendita poco diffusa in Italia: i biscotti hanno iniziato a uscire dal forno e a farsi strada: oggi ne vengono prodotti 150 chili al giorno, e sono arrivati fino in America, Inghilterra e Australia. E c’è anche lo shop online.
Chilometri di distanza, come distante anni luce sembra la vita di prima, da dipendente: “Non c’è paragone, e questo vale sia per la fatica che per le soddisfazioni. Ora se c’è un ordine non sai a che ora finisci: è capitato pochi giorni fa, 720 confezioni di biscotti entro due giorni. Ma vedere il proprio nome su una realtà che inizia a girare, che era un grande punto di domanda e ora inizia a crearsi i suoi spazi. È qualcosa di davvero potente”.
Corsi professionali, viaggi all’estero, accurate ricerche per trovare gli ingredienti migliori, e il tesoro degli insegnamenti della nonna e della mamma: tutto rientra nella ricetta di Bettina. Al primo laboratorio a Dosson di Casier, pochi chilometri fuori Treviso, si è sostituita la nuova sede di Preganziol (via Terraglio, 247/2), che ospita anche showroom e spaccio aziendale.
I biscotti si fanno “come una volta”, con ingredienti scelti con cura e della migliore qualità, senza conservanti, coloranti o aromi; come grassi solo burro e olio extra vergine di oliva e come zucchero quello di canna. Le uova, biologiche, vengono utilizzate solo in alcune ricette. La Biscotteria ha una linea dolce (biscotti fruttati consigliati per il tè, all’arancia, ai frutti di bosco e grano saraceno, al mais e uvetta, e da sapori più “caldo” consigliati per il caffè o con il vin santo) e una salata, pensata per l’aperitivo ed è caratterizzata da biscottini con le erbette, dai cantucci con le arachidi e il parmigiano, dai biscottini con il formaggio Asiago e la cipolla e da due biscottini piccanti: il cantuccio al peperoncino, origano e pomodorini secchi e il biscotto al curry e semi di papavero.
Un omaggio ai “cichetti” Veneziani. All’ultimo Cibus di Parma sono stati presentati due nuovi biscotti, uno dolce e uno salato, adatti anche a chi soffre di intolleranze alimentari e a chi predilige un regime alimentare vegetariano, perché preparati senza l’utilizzo di uova e latticini ma esclusivamente con olio extravergine d’oliva. Il primo, riso e avena, senza frumento, per una colazione naturale e leggera, il secondo al farro e olio extravergine d’oliva, per l’aperitivo o per accompagnare formaggi o salumi.
Fare biscotti è un’arte, ma anche un piacere alla portata di tutti. Volete provare? Ecco la ricetta della pastafrolla di casa Volo (mamma e nonna di Bettina).
Ingredienti: farina frumento per biscotti 250 (tutto in grammi), burro 125, zucchero 100, due tuorli, scorza grattugiata di limoni 2, sale due.
Procedimento – Metodo classico
- Amalgamare e rendere in crema il burro + zucchero + sale con foglia in planetaria (o fruste)
- Aggiungere e amalgamare bene sempre con la planetaria le uova e la scorza di limone
- Aggiungere la farina: non appena si sarà formata la palla fermare l’impasto e mettere in frigo. Questo per evitare la formazione di troppo glutine che renderebbe elastico l’impasto e quindi non più friabile !
- Togliere dal frigo dopo una mezz’oretta, reimpastare con la planetaria (o con le mani), stendere a spessore desiderato e coppare con le formine. Oppure, formare dei rotolini e tagliare a rondelle.
- Cucinare in forno caldo a 180° C fino a doratura (almeno 12 min)