Antonella e Anja, sei zampe in due: guida alle vacanze in montagna con il cane (così le Dolomiti sono più belle)

“I cani sono il nostro tramite con il paradiso

… sedersi con un cane

su di una collina in uno splendido pomeriggio

è come tornare all’Eden,

dove non fare nulla non era noioso,

ma era la pace …”

(Milan Kundera)

Il pastore tedesco Anja segue da undici anni l’autrice-alpinista Antonella Fornari nelle sue escursioni dolomitiche. “È la prova in pelo e coda che vivere le montagne con il proprio cane è possibile e rende ogni escursione una esperienza unica. Chi lascia a casa il proprio cane non sa davvero a che straordinaria opportunità rinuncia”.

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Antonella ha fatto parte del Gruppo Rocciatori “Caprioli” di San Vito di Ca­dore, prima donna – dal 1947, anno della fondazione – ad entrare nel sodalizio. Nata a Curtatone (MN), vive da tempo in Cadore fra le sue adorate montagne. Biologa, ha per anni esercitato la professione dedicandosi nel tempo libero alla sua più grande passione, la montagna, diventando alpinista di buon livello, oltre che autrice di libri e audiovisivi, in bilico fra storia e montagna, incluso il volume “Le donne e la Prima Guerra Mondiale”.

cane6Ora ha scritto Dolomiti a sei zampe – 32 itinerari per vivere i monti con il nostro cane. Lo pubblica edizioni DBS, che così promuove il territorio dolomitico e contribuisce alla lotta contro l’abbandono degli animali.

Valcomelico – Val Pusteria – Cadore – Ampezzo – Basso Feltrino: i percorsi segnalano se si svolgono sotto il sole o in ombra, se c’è acqua, e la difficoltà è segnalata in zampe (una scala da 1 a 4). Con tutti i consigli utili: ecco il decalogo base.

  1. Che cane hai? – Andare in montagna con il proprio cane, vuol dire prima di tutto saper valutare le nostre capacità e quelle del nostro amico a quattro zampe. Infatti non tutti i cani – come del resto gli umani – sono in grado di affrontare gli stessi percorsi e le stesse difficoltà. A parità di razza e dimensioni ci saranno esemplari che meglio sopporteranno la fatica e meglio affronteranno l’itinerario che si è deciso di percorrere.
  2. cane2Libertà e rispetto – Pensare al nostro cane vuol dire pensare a noi stessi; vuol dire assumersi responsabilità per un altro essere vivente che non dovrà seguirci in maniera passiva, ma dovrà essere partecipe gustando, se non il panorama, il profumo del bosco; se non i colori del tramonto, gli effluvi intensi lasciati dal passaggio di un capriolo o di un camoscio. Deve essere libero di correre, di assaporare appieno – come noi -la bellezza golosa della natura. Essere liberi, tuttavia, comporterà adeguata educazione: padro­ne educato e rispettoso, cane educato e rispettoso. Si affronterà così l’itinerario consapevoli che il nostro compagno di avventura dovrà starci accanto; dovrà essere in grado di non rispondere ai suadenti richiami degli animali selvatici; dovrà ob­bedire in modo sollecito ai nostri comandi e alla nostra voce.
  3. cane7Incontri – Inoltre, vari e molteplici possono essere gli incontri durante il percorso. Con altri umani che potrebbero temere il nostro cane o comun­que non essere ben disposti ad accettare le sue dimostrazioni d’affetto. Con altri cani: non dimentichiamo che anche gli animali hanno le loro immediate simpatie o antipatie. Poter controllare e tenere vicino il nostro animale vuol dire dun­que tutelarci da piccoli incidenti in grado di trasformare l’idillio di una giornata e di una escursione in un vero crogiuolo di difficoltà e possibili guai.
  4. 30Rispetto – E’ la parola fondamentale e da non dimenticare. Per noi stessi, per il nostro cane, per il nostro prossimo, per i “quattro zampe” altrui e – ovviamente – per la natura in tutte le sue manifestazioni. E ancora: rispetto per la natura significa valutare correttamente le previsioni meteorologiche per non mettersi in possibili gravi difficoltà. Temporali, tuoni e grandine sono pericolosi per tutti e, per di più, i nostri amici hanno generalmente molta paura di tali eventi. Così, ancora una volta, tutelando il nostro cane, tuteleremo noi stessi.E’ opportuno camminare il più possibile lungo la sentieristica indicata evitando di danneggiare la vegetazione, spaventare animali, rimuovere sassi o altro materiale dal suolo e dagli alvei.Evitare poi gli schiamazzi; evitare di accendere radio ed emette­re suoni che disturbino la fauna e gli altri visitatori.Non accendere fuochi. Non danneggiare fiori e piante e non pre­levare dal loro ambiente piccoli animali o nidi.Riportare a casa qualsiasi tipo di rifiuto.
  5. cane5Zaino – Partire per un’escursione a “sei zampe” comporta attenzioni e qualche modifica anche nella preparazione dello zaino. Dimentichiamoci fin dall’inizio che lo zaino debba pesare il meno possibile o debba essere un “pacchetto risicato all’osso” come ormai spesso si nota sulla schiena dei moderni frequentatori dei monti.
  6. IMG_2080Sete – Prima di tutto sarà necessario rifornirsi di una sufficiente scorta d’acqua: meglio riportarla a casa piuttosto che far soffrire la sete al nostro amico. E questo vale tanto d’estate quanto d’inverno. La neve non sostituisce l’acqua! E il freddo non rende il nostro cane meno assetato. Mai fidarsi della nostra conoscenza del luogo – meta dell’escur­sione – pensando che sia ricco del prezioso elemento. Le cose, in montagna, cambiano e anche il più generoso dei torrenti o la più fresca delle cascate potrebbero non esserci più. Per cui: acqua abbondante e una ciotola, ovviamente.
  7. Pappa – Mai un pasto completo appresso: ci sarà tempo al ritorno, quan­do si arriva all’auto o a casa. Sarà salutare e sarà anche il modo per premiare il nostro compa­gno di viaggio garantendogli poi un adeguato e meritato riposo. Durante il percorso, qualche “biscottino” a lui adatto sarà il modo di farci compagnia quando anche per noi sarà ora di fare una sosta. Mangiare poco, alimentando però le nostre energie, sarà be­nessere per tutti.
  8. cane4Pronto soccorso – Un “pronto- soccorso” al seguito potrebbe essere utile in caso di graffi o di piccoli tagli. Un telo, anche leggero, per garantire un po’ di ombra in luoghi assolati sarebbe ideale.
  9. Documenti – Un ultimo consiglio: portiamo sempre al seguito il libret­to sanitario del nostro compagno e – prima di partire – in­formiamoci se nel luogo dove ci stiamo recando siano pre­viste particolari vaccinazioni come, ad esempio, quella antirabbica. Forse non capiterà mai, ma una guardia forestale o un guarda/parco potrebbe contestare la vostra mancanza.
  10. Informazioni – Infine, benché recenti normative e disposizioni prevedano la possibilità per i nostri amici di entrare in qualsiasi struttura, la realtà è diversa e consiglio sempre di informarsi, prima della partenza, della recettività dell’alberghetto o del rifugio. Anche un normalissimo cambio di gestione da una stagione all’altra potrebbe essere determinante.

Locandine Enpa Dolomiti a sei zampe 06-16Il libro è in sintonia con il lavoro quotidiano di Enpa –Ente Nazionale Protezione Animali che si prende cura dal 1841 degli animali abbandonati e che quotidianamente lotta contro l’abbandono di animali che in estate vede purtroppo il picco massimo.

DBS si è resa disponibile a veicolare un importante messaggio di sostegno e aiuto ai trovatelli di Enpa che purtroppo non sono fortunati come gli animali di proprietà a cui è dedicata la nuova guida. L’invito è a sostenere i trovatelli dei rifugi Enpa attraverso il sito www.enpa.it.