Volti storici della televisione italiana, li definisce il sito di Rai News: familiari e rassicuranti come fossero persone di casa. Impeccabili, preparate, sorridenti e truccate a dovere, garbo e una dizione perfetta. “Signore e signori, buonasera…”,  il saluto di rito della tv nostrana, è andato in onda per l’ultima volta sabato 28 maggio alle 16.25. Poi, fino a giugno, una appendice serale registrata.

Ho sempre cercato di dare gli annunci a memoria proprio perché volevo che, tra me e il telespettatore, ci fosse quasi un dialogo, come quando ci si parla guardandosi negli occhi. Così, la prima volta che mi capitò il turno di sera su Rai2, ero sì emozionata, ma anche ben preparata. Quando, a metà annuncio, un gran rumore proveniente dallo studio accanto (dove sapevo si trovasse la Vaudetti,) mi spaventò molto . Pensai che Rosanna fosse caduta. Quei tre secondi di silenzio in cui rimasi, mi sembrarono un’eternità! Rischiai di perdere il filo del discorso, per fortuna non accadde.  Questa cosa invece, da allora, si ripresenta e si verifica in un mio sogno ricorrente.

Maria Giovanna Elmi è stata per anni il volto della Rai: che effetto fa sapere di essere un simbolo di una professione che non esiste più? “Spero ci ripensino. Era un ruolo qualificante per la stessa Rai. L’affetto che ancora oggi tutti dimostrano nei nostri confronti, ne è l’esempio . Il telespettatore si fidava di noi”.

Nata a Roma, liceo classico e quattro anni di Lettere moderne all’Universita  ‘La Sapienza’, inizia come modella del settimanale Grazia, dopo aver partecipato a un concorso fra le lettrici: “Posai per Elsa Herter la grande fotografa di “beauty” del noto settimanale femminile. In questa occasione venni presentata ad un pubblico di agenti pubblicitari, iniziai a posare per la moda  pret a porter, oltre che a fare tanti caroselli o manifesti pubblicitari:  dentrifici, lacca per capelli. Quando seppi che, alla portineria di via Teulada, consegnavano moduli per partecipare ad alcuni provini per annunciatrici e presentatrici TV, ne compilai uno. Dopo una decina di selezioni, da 100 ragazze che eravamo inizialmente, rimanemmo in cinque. Frequentai un  corso di dizione, della durata di tre mesi, tenuto da Evi Maltagliati in via Teulada, insieme ad una scuola trucco per 15 giorni. Iniziai quindi a cachet: era il 1970, entrai fissa nel 1974″.

Anche quando non erano molte le donne con un lavoro, “essere autosufficiente per me, è sempre stato fondamentale. Ho sempre cercato di inventarmi qualche lavoretto per poter disporre di qualche soldo: quando frequentavo l’università, per esempio, misi un’inserzione sul giornale e diedi ripetizioni di latino a una ragazzina delle scuole medie”.

Oggi MJo – così la chiamano le amiche – torna di tanto in tanto in Tv: “Mi capita di essere ospite di vari programmi, ma oggi nella vita faccio la moglie e sono piena di impegni e di curiosità“.

Il13 dicembre del 1993 ha sposato Gabriele Massarutto, friulano di Tarvisio: “Con lui amiamo recarci nei migliori teatri d’Italia e d’Europa, ad ascoltare le opere classiche. Amo profondamente il Friuli, e sono spesso ospite di eventi in questa meravigliosa terra, oltre che essere contornata da amici affettuosi”. Ha scritto anche un libro dal titolo “Bellezza” con la giornalista Francesca Schenetti: “La bellezza, intesa a tutto tondo e non solo in senso estetico, è infinita. L’estetica è importante, ma il senso della misura ancora di più, non c’è bellezza esteriore senza equilibrio interiore. Ovviamente la “cura” della persona è essenziale”. Fra le intervistate, molte ex colleghe, da Ilaria Moscato alla stessa Vaudetti del famoso sogno.

E’ mai riuscita a scrollarsi il soprannome ‘Fatina’? “No, e non voglio scrollarmelo di dosso. Vorrei restasse con me per sempre , anche a 150 anni.  Me lo hanno dato i bambini e, per me , riuscire ad entrare nel mondo fantastico della loro fantasia è il regalo più bello che potessi ricevere”.