Manager d’Italia, la mappa per provincia (la vostra sorride?)

Donne e uomini nei ruoli di vertice (vale a dire amministratore unico, amministratore delegato, socio, presidente del consiglio di amministrazione, consigliere, consigliere delegato e altri ancora): come sono distribuiti nelle province italiane? Ne avevamo parlato qui (dimmi dove abiti e ti dirò quante aziende ci sono per fare carriera), ora abbiamo provato a mappare tutti i capoluoghi. Basta cliccare sul vostro per sapere quante aziende hanno almeno una donna in un ruolo di vertice (alcuni ruoli prevedono più posizioni, ad esempio i soci), e quante aziende almeno un uomo.
Ad esempio, per le imprese in provincia di Venezia, il 31% ha almeno una donna in un ruolo di vertice, e l’86% ha almeno un uomo negli stessi ruoli.

Vedete l’icona di una donna in abiti da ufficio? Allora il vostro è uno dei quattro territori con le aziende dalle migliori perfomance al femminile. Siamo a Bologna, Biella, Siena e Savona.

Se invece l’icona sembra nervosa, allora la situazione è opposta. L’emoticon sorridente in giacca mostra le province dove ci sono più aziende con almeno un uomo al top (attenzione: questo non significa che siano, necessariamente, ostili alle donne; alcune di esse registrano risultati migliori di molte province del centrosud): sono Bolzano, Belluno, Cuneo; Pordenone e Trento).

La distribuzione territoriale non è così omogenea: nell’elenco delle province meglio disposte per una leadership anche (non solo) femminile spiccano realtà del centro e del nord Italia. Al contrario, se andiamo a vedere i valori più bassi di donne al timone, si trovano molte province del Sud: la parità raggiunge i minimi a Foggia e Vibo Valentia, dove solo 24 aziende su 100 hanno il genere femminile al top (e dunque 76 aziende non hanno alcuna donna dirigente).

Dati che servono a interpretare, sfatare luoghi comuni (che al Nord le cose vadano sempre meglio, ad esempio) e proporre correttivi: i numeri sono stati elaborati da una startup trentina. Gabriele Antonelli, presidente di SpazioDati, spiega che “l’azienda cerca di capire la realtà, di descriverla. Per esempio abbiamo supportato il governo inglese nella mappatura dei nuovi cluster tecnologici che stanno emergendo nel Regno Unito. Questi dati sono stati ricavati attraverso Atoka, che è uno strumento di sales intelligence e lead generation pensato per aiutare le aziende italiane, grandi e piccole, a capire la realtà, a trovare nuovi clienti potenziali e contatti, a vedere come evolve il mercato”.

L’effetto della presenza femminile nei ruoli dirigenziali è rilevato da numerosi studi: per fare solo un esempio, la ricerca “She decides, you succeed” che ha monitorato 180 realtà in cinque Paesi europei, Italia inclusa. Le aziende con donne ai vertici – secondo la presentazione dei risultati fatta a Venezia pochi giorni fa – hanno una minore propensione al rischio e maggiore produttività, con una probabilità del 20% inferiore di finire in bancarotta.