Lettera ad Armaan e alla sua mamma indiana che lo ha partorito a 70 anni

Indian parents Mohinder Singh Gill (R), 79, and Daljinder Kaur, 70, hold their newborn baby boy Arman at their home in Amritsar on May 11, 2016. An Indian woman who gave birth at the age of 70 said May 10 she was not too old to become a first-time mother, adding that her life was now complete. Daljinder Kaur gave birth last month to a boy following two years of IVF treatment at a fertility clinic in the northern state of Haryana with her 79-year-old husband. / AFP PHOTO / NARINDER NANU

Mohinder Singh Gill, 79 anni, e Daljinder Kaur, 70

Se io fossi il piccolo Armaan, oggi, sarei nata arrabbiata. La sua mamma lo ha partorito a 70 anni e non ci sarà il giorno della sua laurea, magari in una delle tante discipline hi-tech che sono il fiore all’occhiello dell’India contemporanea. Con buona probabilità, non ci sarà nemmeno alla consegna del suo diploma. Magari non sarà lei ad accompagnarlo al parco quando avrà cinque anni, a giocare con gli amici: piuttosto, potrebbe essere lui, a doverla accompagnare a fare la spesa, perché da sola non ce la farà a camminare. O non si ricorderà qual è la strada di casa, che dopo i 75 anni a volte la memoria fa brutti scherzi

Fossi il piccolo Armaan, oggi, sarei arrabbiata anche con mio padre. Che di anni addirittura ne ha 79 e che potrebbe non arrivare nemmeno a vederlo dire le prime parole. Siamo in India, che diamine: la speranza media di vita media qui è di soli 66 anni.

Se invece oggi fossi la sua mamma, Daljinder, nonostante gli acciacchi dell’età e del parto, sarei la donna più felice del mondo. Il nome che ha dato al suo piccolo la dice lunga: Armaan, nella sua lingua, vuol dire “desiderio”. Un desiderio che ha atteso per ben 46 anni di matrimonio. Un miracolo della fecondazione eterologa (quella che si fa grazie all’ovulo di una donatrice). La fine di una maledizione per la quale ha pianto molte notti, nel suo letto: la sterilità, in India, è una punizione divina.

Il mio pensiero va alle tante donne, e ad alcune amiche, che di figli non hanno potuto averne. Che nonostante qui da noi la sterilità sia socialmente riconosciuta, a volte l’hanno vissuta comunque come una maledizione nel segreto dei loro pensieri, nel buio delle loro notti. Che dicono di non provarci più, perché ormai sono vecchie, ma in cuor loro sperano ancora in un piccolo, grande miracolo.

Armaan o Daljinder? La verità è che ad oggi non ho ancora deciso da quale parte stare.