La vera sorpresa dello shopping center più grande d’Europa

Vista esterno-2#‎ilcentro‬ è nato. Lo shopping center di Arese intendo, quello più grande di Europa. Quello che sorge sull’area ex Alfa Romeo. Quello che da fuori è talmente vicino a ciò che resta dello stabilimento automobilistico da sembrare un prima e dopo in un’unica foto. Prima l’industria, oggi la distribuzione.  I numeri sono “da record”: oltre 200 negozi, circa 100mila metri quadrati di superficie in un’area riqualificata di 2 milioni di metri quadri, 15 milioni di visitatori attesi all’anno, parcheggi per oltre 6mila macchine. Ma il numero che mi ha colpito di più è 88.

arese2Il giorno della preview per la stampa e gli operatori, sotto una volta di vetro e legno opera di archistar, sono in fermento responsabili dello sviluppo dei brand, responsabili dei negozi, addetti alle vendite, operai ancora al lavoro. L’atmosfera è quella dei primi giorni dell’Expo. C’è anche un uomo anziano con un taccuino che si ferma davanti a ciascun negozio, e annota non si sa che cosa. Ma insomma a una certa età si potrà ben fare quello che si vuole. Ci sono le istituzioni locali, il sindaco, il prete, l’assessore. Arriva anche il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni. E dal secondo e ultimo piano del centro si sente bene il discorso ufficiale. Tra gli intervenuti prende la parola Marco Brunelli, il proprietario di Finiper e del gruppo Unes, il cofondatore di Esselunga e dei supermercati GS. Vent’anni fa ha acquistato quest’area, ci ha investito, e oggi qui, lo sento dire, ha “realizzato un sogno”. Lo sento ma non lo vedo, la gente è tanta, con un po’ di fatica mi affaccio alla balaustra che dà sul palco e, sorpresa.

brunelliMarco Brunelli ha le fattezze di quello che mi sembrava un signore anziano con il vezzo del taccuino lasciato entrare all’evento per sbaglio o gentilezza. Controllo e sì, quello che Wikipedia definisce uno dei maggiori imprenditori della grande distribuzione, laurea ad honorem in marketing nel 2004, quello che oggi ha realizzato un sogno, ha 88 anni. Il pensiero corre a Bernardo Caprotti, il patron di Esselunga, che a 90 anni tiene testa ai figli in tribunale e non sembra per niente intenzionato a passare la mano. Per non parlare del signor Ikea, Ingvar Feodor Kamprad, il fondatore della multinazionale svedese che, a onor del vero la guida dell’impresa recentemente l’ha lasciata. A 86 anni. Sulla strada del ritorno verso casa, penso che se questo sia il futuro dello shopping non mi è ancora chiaro, ma quel che è certo è che noi fortysomething italiani abbiamo ancora tempo per coltivare i sogni, se vogliamo. Anzi, ‪#‎hounavitadavanti‬ .