Siria, come raccontare ai bambini cosa sta succedendo? Ivine e il suo cuscino (Unicef)

Nel settembre scorso, quando le foto di Aylan hanno fatto il giro del mondo, molti genitori si sono chiesti se dirlo spiegare o meno ai propri figli cosa stava succedendo. Quella foto ci ha gridato in faccia quanto non potessimo più far finta che non stesse succedendo e che continuare a far finta di nulla ci rendeva complici di quanto stava avvenendo. Alcuni hanno sentito il dovere di raccontare ai propri figli, per poter fare quel poco che potevano: cercare di cambiare il futuro crescendo persone consapevoli.

Ma come raccontarlo? e cosa raccontare? C’è chi ha mostrato ai bimbi qualche foto delle città siriane distrutte, chi ha mostrato i filmati dei rifugiati in cammino, chi ha tirato fuori le foto dei campi profughi, chi ha raccolto vestiti e beni di prima necessità per portarli ai centri di accoglienza nelle città italiane. C’è chi poi ha ritenuto giusto far vedere ai bambini anche la foto di Aylan. Nessuno, però, era preparato. Nessuno sapeva come affrontare quell’emergenza anche in famiglia.

Un cortometraggio ora ci può aiutare a raccontare con immagini di bambini a bambini cosa sta succedendo, perché c’è chi scappa dalla Siria e cosa significa la fuga. Un corto, che oltre ai bambini, forse serve anche a noi perché il settembre scorso non sembri secoli fa e perché di bambini ancora in condizioni critiche ce ne sono darrevo molti.