Se il futuro è delle donne, non ridurre la diseguaglianza niente di più gratificante del fatto che a capo del primo Ministero per il Futuro è stata messa proprio una donna. Chi può aver inventato un dicastero del genere, se non la Svezia? Un governo di centro-sinistra, decenni di tradizione socialdemocratica, politiche di welfare e promozione attiva dell’uguaglianza (anche tra uomini e donne) tra le più copiate al mondo. Non invidieremo più la Svezia solo per i suoi 18 mesi di congedo parentale, di cui 12 pagati a stipendio pieno. Lo faremo anche per il ruolo di Kristina Persson: primo ministro al mondo per il Futuro.
La dicitura esatta, per il suo dicastero, per la verità è quella di Ministro per le strategie future e per la cooperazione nordica. Ma tutti a Stoccolma lo chiamano il ministero del Futuro. Il senso ad ogni modo non cambia: a una donna è stato affidato il compito di interpretare il cambiamento. E di promuoverlo nel Paese. Kristina Persson guida il ministero che le è stato affidato da un anno mezzo. Socialdemocratica doc, in passato ha servito sia nel sindacato che al ministero della Finanza e alla Banca Centrale di Stoccolma. Fra pochi giorni compirà 71 anni, ma lo spirito è ancora intatto e l’indole è quella di una ventenne che affronta il mondo.
«Il mondo sta cambiando velocemente – ha dichiarato il Ministro del Futuro durante un recente viaggio in Italia – le pubbliche amministrazioni sono chiamate ad evolversi, ma per costruire lo sviluppo serve una visione lungimirante: parità di genere, fiducia negli altri e nelle istituzioni e innovazione sono fattori che contribuiscono a costruire il futuro. L’alta fiducia nei confronti delle istituzioni da parte dei cittadini svedesi è determinata da un settore pubblico molto forte e privo di corruzione. In Svezia si pagano tante tasse? Io sono orgogliosa di pagarle perché abbiamo una buona governance e spendiamo bene i soldi delle tasse, anzi ne pagherei anche di più visto che portano servizi».
E ancora: «Per poter vivere felici e generare una crescita duratura è fondamentale avere una buona governance e ridurre la diseguaglianza. C’è bisogno di rafforzare la cooperazione a livello europeo, che oggi si è indebolita, poiché le risorse dei singoli governi non sono sufficienti. Oggi nessuna società può sopravvivere senza la solidarietà. Il cambiamento è una legge di vita perché chi pensa al passato e al presente non guarda in avanti e mancherà le occasioni che ci arrivano dal futuro».
Cambiamento, felicità, uguaglianza, parità di genere, fiducia nelle istituzioni: ecco le parole con cui Kristina Persson riempie la sua idea di futuro. Un esempio dei dossier a cui sta lavorando? L’avanzamento delle tecnologie nel mondo del lavoro, che in certi caso porta alla sostituzione degli uomini da parte delle macchine o dei software. Ma il suo approccio non è quello di rallentare questo cambiamento, ma piuttosto di accompagnarlo. In modo tale che tutti siano riconvertiti e nessuno sia disoccupato. Anche la flessibilità è donna, non solo il futuro