Un tempo era trendy farsi trasferire a Londra per lavoro e portarsi dietro la famiglia, soprattutto i ragazzi dagli anni del liceo in su: per loro si aprivano le porte dei prestigiosi college inglesi a un prezzo ritenuto ancora accettabile. Chi veniva spedito a Edimburgo o a Glasgow, poi, faceva bingo, perché studiare in un’università scozzese a un giovane della Ue non costava nulla. Ora però che la Gran Bretagna affoga nelle incertezze della Brexit, prima di farsi trasferire a Londra è meglio pensarci due volte: in caso di divorzio traumatico tra la Gran Bretagna e l’Europa, un anno di retta universitaria può venire a costare fino a 36mila sterline.
Sarà anche per questo, se il Regno Unito non è tra le prime dieci – e nemmeno tra le prime venti – mete preferite da coloro che vengono mandati dalla propria azienda a lavorare all’estero per qualche anno e portano con sé la famiglia. I cosiddetti expat. La classifica è opera di InterNations, network internazionale dedicato alle persone che vivono e lavorano all’estero. In realtà, i ranking sono due: c’è quello più generale, che mette in fila i migliori Paesi in assoluto secondo gli expat; e c’è il Family Life Index, che misura specificatamente quanto una meta sia adatta a crescere i bambini che mamme e papà lavoratori portano con sé. Come è ovvio, le due classifiche non coincidono: l’Eldorado per i single in cerca di movida non potrà certo vantare anche i servizi sociali più all’avanguardia. Eppure, anche il Family Life Index riserva qualche sorpresa.
Al primo posto di tutte le classifiche family-friendly, ça va sans dire, c’è sempre un Paese scandinavo. Che in questo caso è la Finlandia: il tasso di soddisfazione degli expat interpellati dal sondaggio qui è del 70%, mentre la media mondiale è solo del 21 per cento.
Il secondo posto è già una sorpresa ed è la Repubblica Ceca. Ha fatto un balzo di ben 12 posizioni rispetto alla classifica dell’anno scorso, perché il 74% dei genitori-lavoratori intervistati si è detto assolutamente soddisfatto delle scuole cece: non solo di qualità, ma soprattutto poco care. Possono puntare serenamente su Praga anche i genitori più modaioli: la Repubblica ceca è anche settima nella classifica generale delle migliori mete per gli expat, meglio della Germania (nona) e del Canada (12esimo).
Anche il terzo è un Paese di quelli che non vengono in mente subito, forse per via del rischio geopolitico. Eppure Israele è sul podio dei migliori paradisi per crescere una famiglia, grazie alla qualità delle sue scuole e a un’assistenza sanitaria all’avanguardia.
Il quarto, il quinto e il sesto (rispettivamente l’Austria, la Svezia e la Norvegia) sono dei grandi classici dell’attenzione verso i nuclei familiari: dai kindergarten del Tirolo fino ai privilegi del welfare scandinavo, non sorprende il gradimento di questi tre stati da parte delle famiglie di expat. Il settimo posto ci porta lontano, a 15mila chilometri di distanza dall’Italia. l’Australia entra nella top ten del Family Index grazie al suo primo posto nella sottocategoria Parchi e attività per il divertimento dei più piccoli. Ma certo anche la lingua inglese e la qualità della vita (è al 16esimo posto della classifica generale delle mete preferite dagli expat) ne fanno una destinazione interessante
Al nono posto si piazza il Belgio, lodato per i suoi servizi di supporto alla cura dei figli, mentre al decimo posto c’è la solita Germania, il cui modello duale dell’istruzione fa scuola in tutta Europa. Peccato però che gli expat ammettano di preferire per i propri figli le scuole internazionali: solo il 7% degli intervistati, infatti, si rivolge al sistema pubblico.
Il mio preferito però, lo ammetto, è l’ottavo posto. Che mi sorprende forse addirittura più della medaglia d’argento della Repubblica ceca. Ed è Taiwan. I genitori amano l’Isola di Smeraldo perché è sicura, e perché tradizionalmente i suoi abitanti hanno un occhio di riguardo e di simpatia per i più piccoli. Ma quella che fino a una settantina di anni fa era una provincia della Cina garantisce anche cure mediche di elevata qualità è un costo della vita contenuto. Senza dimenticare la cosa più importante: nella classifica generale, quella delle mete preferite tout court, Taiwan è al primo posto. Per l’esattezza, quanto a qualità della vita, prima per le donne e seconda per gli uomini. Aggiungete un clima caldo praticamente tutto l’anno, la migliore cucina della tradizione cinese e shakerate. Il cocktail perfetto è sempre più in Asia.