Dalla testa ai piedi, non c’è dettaglio del nostro look che non parli di noi, nel bene o nel male. Pensate a quante responsabilità, per esempio, hanno le calzature: devono sostenere tutto il peso della nostra persona, devono darci equilibrio e assicurarci una postura perfetta, devono darci statura, devono farci camminare in modo confortevole e disinvolto, oltre ovviamente a doversi adeguare allo stile del nostro abbigliamento, alle situazioni lavorative e metereologiche. Insomma, un insieme di vantaggi che solo le calzature scelte con criterio possono assicurare alla donna che lavora (e non solo).
E’ un fatto però che quando si tratta di scarpe, nella testa delle donne scattano modalità di acquisto che spesso tendono ad ignorare il contesto in cui verranno usate le stesse, ma che privilegiano aspetti più funzionali o emotivi: la gloria di un tacco 12, la comodità di un mocassino, la gratificazione di una scarpa di tendenza, la semplicità di una ballerina, la sicurezza di uno stivaletto imbottito.
La scarpa giusta deve comunicare stabilità, sicurezza, disinvoltura, statura. Tutti concetti fondamentali quando si tratta della propria immagine business.
Da cosa partire? Dal tacco: slancia e valorizza la postura, a prescindere dalla statura. E quindi una calzatura con il tacco sarà sempre un buon investimento. Ma come deve essere? Non troppo alto e fine, perché non garantisce stabilità, anzi tende a far apparire incerte e poco centrate (su sé stesse, e traslando il concetto, poco centrate sul lavoro). Un tacco non troppo alto ma sufficientemente largo garantisce invece un buon appoggio e quindi maggior sicurezza.
L’assenza di tacco, una scelta principalmente dettata dal bisogno di praticità, toglie immediatamente quel senso di ‘statura’ (anche metaforicamente parlando!) che talvolta è invece necessaria. Numerosi studi hanno dimostrato come le persone più alte vengano percepite come persone di maggior valore e ‘premiate’ con stipendi mediamente più alti.
Un buon modo per godere di un certo slancio senza costringere il piede ad un’inclinazione eccessiva, e quindi salvaguardare la salute della schiena, è quello di ricorrere a scarpe o sandali con un leggero plateau.
Qualche considerazione va fatta anche sulle suole. La suola molto sottile e senza tacco trasmette poca solidità (ad esempio la ballerina). La suola spessa a triplo strato (come, appunto, le scarpe di tendenza), rende la camminata pesante, l’immagine goffa e poco affidabile. Una suola in cuoio di medio spessore è una scelta sicura ed elegante, ma funziona bene anche la suola gommata, più invernale, purché liscia e non a ‘carro-armato’.
Infine una parola sugli stivali. I modelli bassi e imbottiti, stile folletto, comodi per il tragitto casa-ufficio in pieno inverno, vanno cambiati una volta arrivate a destinazione con una calzatura più adatta.
Lo stivaletto tacco 5-6 cm in pelle andrà sempre bene con i pantaloni da ufficio o con un jeans scuro per le situazioni business casual, mentre uno stivale al ginocchio, in pelle o camoscio, tacco medio e gambale sagomato, si adatterà ad abiti e gonne con una certa facilità dando comunque un certo ‘aplomb’ alla figura.