“L’impresa siamo io e il mio tablet: fuori, nel terreno di casa sull’Appennino emiliano, molta lavanda, elicriso e alcune piante di iris. E poi c’è una rete di collaboratori: una rete di collaboratori e di fornitori, con un giovane “naso” italiano che ha composto per noi una fragranza talmente d’avanguardia che sarà, non ho dubbi, la grande novità a Pitti in settembre”.
Giovanna Zucconi è l’anima di Serra&Fonseca, l’azienda nata due anni fa e che oggi distribuisce anche in Austria, Svizzera, Francia, Giappone, nei bookshop dei grandi musei italiani, nei beni del Fai (Fondo Ambiente Italiano) per il quale ha realizzato una linea personalizzata. Un nome noto, il suo, nel giornalismo culturale, ma non (ancora) per l’imprenditoria: “Oggi sono un’artigiana, dopo anni in cui ho potuto fare il lavoro più bello del mondo: leggere, scrivere, parlare alla radio. In fondo anche questo è un modo – nuovo – di raccontare”.
Il profumo e la scrittura sono due passioni parallele da una vita; a volte hanno finito per coincidere. Ad esempio nel libro La sua voce è profumo (Mondadori) in cui si racconta in una sorta di “passeggiata olfattiva” come la letteratura ha espresso il più impalpabile dei sensi. E poi, soprattutto, nella creazione di un’azienda 100% made in Italy che esplora le connessioni fra l’arte del profumo e le altre arti ed eccellenze creative italiane.
“Tutto di me, del mio passato e delle mie esperienze, oggi si riversa nel mio modo di lavorare”, spiega Giovanna, madre di due figli già grandi, ideatrice fra l’altro della rivista Effe per Feltrinelli. “Una volta frequentavo gli ambienti editoriali, ora scopro le bellezze dell’Italia, la bravura di tanti suoi artigiani che fanno le cose bene e con passione. Sempre cultura è. E infatti per lanciare la mia nuova linea per barba ho creato un festival! La prossima edizione sarà in novembre a Torino”.
Non che scoprirsi imprenditrice sia facile: “Lo stalking burocratico-normativo è il problema numero uno. Vale per le aziende, tanto più se piccole e agli inizi, e vale anche per i cittadini. La parte creativa, o semplicemente la vita, ne è oppressa. Oggi per mettere su un’impresa devi essere un santo, un farabutto o un pazzo”.
O devi avere una grande motivazione, una grande tenacia. Ora la collezione – per il corpo e per la casa -, c’è, ed è stata selezionata anche per il nuovo allestimento del Coin Excelsior di Venezia (il punto vendita storico della catena, da poco ristrutturato e rinnovato): il profumo diventa solido, da strofinare su polsi e collo…
“Non ho vissuto il passaggio dall’impiego come dipendente a questo: sono sempre stata free lance. Quello che faccio adesso ha una parte entusiasmante, veder nascere un prodotto concreto, dopo anni di parole, immagini, suoni. Se fossi una zia saggia, direi ai tanti giovani che cercano la propria strada quanto sia bello riscoprire la materialità. E ai meno giovani direi che, pur nella complessità, questa così creativa è la crisi di mezza età che consiglio a tutti”.