
Oltre 2.000 studenti e studentesse delle scuole medie e superiori di Milano, Monza, Cinisello Balsamo, Lissone e Magenta hanno assistito a un incontro che non è stato solo un evento, ma un’esperienza collettiva di crescita e di umanità. Al centro del palco, Valentina Pitzalis, sopravvissuta nel 2011 a un tentativo di femminicidio, ha trasformato il dolore in una missione: educare al rispetto, raccontare la verità, trasformare la paura in consapevolezza.
L’evento #MAIPIÙ, patrocinato dal Comune e organizzato da Otb Foundation e FARE X BENE, è stato organizzato nell’ambito del percorso di prevenzione e contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza di genere, in vista della Giornata Internazionale Contro La Violenza Sulle Donne del 25 novembre.
«Le mie cicatrici sono la mia voce e la mia forza. Ho rischiato di morire, ma ho imparato che si può rinascere se si sceglie di non restare in silenzio. Ogni volta che racconto la mia storia a dei ragazzi, sento che sto parlando a chi può cambiare davvero il mondo, perché diventare uomini e donne è naturale, ma diventare esseri umani che sentono, che rispettano e che proteggono, è un’evoluzione continua; quindi, se anche uno solo di loro oggi torna a casa con un dubbio, una consapevolezza in più, allora tutto questo ha senso» ha dichiarato Valentina Pitzalis, simbolo di resilienza e libertà.
I dati ISTAT relativi al primo trimestre 2025 confermano la gravità del fenomeno: la violenza contro le donne riguarda prevalentemente la sfera domestica (68,7%) e assume forme fisiche (39,8%), psicologiche (33,8%) ed economiche, con impatti duraturi sul benessere emotivo. Gli autori sono spesso partner, ex partner o familiari e circa il 75% delle vittime non denuncia per paura delle reazioni.
L’impegno di Otb Foundation
«Dal 2018 Otb Foundation è impegnata in prima linea nel promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza di genere, e oggi questo impegno trova una nuova forza nel percorso condiviso con il ministero dell’Istruzione e del Merito, con cui abbiamo firmato un protocollo d’intesa per portare nelle scuole italiane un’educazione fondata sul dialogo, sull’ascolto e sulla consapevolezza relazionale» ha raccontato Arianna Alessi, vicepresidente di Otb Foundation.
«Con i nostri progetti di prevenzione, e in particolare con il progetto #MaiPiù – continua Alessi – abbiamo già raggiunto 90.000 studenti in tutta Italia, perché crediamo che la scuola sia il luogo dove può nascere il cambiamento più profondo. Parlare di rispetto, empatia e libertà significa costruire un futuro in cui la violenza non abbia più spazio, e questo può accadere solo se si parte dai più giovani. La violenza di genere non è una piaga lontana: è nelle case, nelle relazioni, nei linguaggi quotidiani. Per questo serve un’alleanza tra istituzioni, famiglie e società civile, e serve un’educazione che dia strumenti reali di libertà, anche economica. Troppe donne restano prigioniere di relazioni violente perché non possono permettersi di scegliere. L’autonomia è cultura, è tutela, è prevenzione. Educare le giovani donne al valore di sé significa insegnare loro che la libertà non è un privilegio, ma un diritto che si costruisce con la conoscenza e con il coraggio.
«La storia di Valentina Pitzalis ci ricorda proprio questo: che anche dal dolore può nascere una rivoluzione culturale, se si sceglie di trasformarlo in consapevolezza» ha concluso con convinzione la vicepresidente di Otb Foundation.
I dati della violenza contro le donne
La violenza contro le donne continua a manifestarsi in forme diverse ma ricorrenti. Prevale la violenza fisica, che riguarda il 39,8% delle vittime, seguita dalla violenza psicologica (33,8%), spesso associata ad altre forme di abuso, secondo le tavole Istat pubblicate il 25 settembre 2025, relative al primo trimestre dell’anno.
Rilevante anche la violenza economica, con 806 segnalazioni nel periodo considerato; gli episodi tendono a protrarsi nel tempo: oltre la metà delle vittime (53%) dichiara di subire violenze da anni, con impatti significativi sul benessere emotivo, come evidenzia il 59,5% che riporta ansia e forte soggezione.
La casa resta il principale luogo della violenza (68,7%), e il fenomeno colpisce anche i figli: tra le donne con figli, il 54% ha minori e una quota consistente riporta episodi di violenza assistita (25,7% hanno assistito e subito violenza; 36,9% sono stati testimoni).
Gli autori sono nella maggior parte dei casi persone vicine: partner attuale (49,7%), ex partner (21,6%), familiari (10,7%).
Nonostante la gravità, circa il 75% delle vittime non denuncia, principalmente per paura delle reazioni dell’autore.
L’attività di FAREXBENE
«Grazie al sostegno di Otb Foundation, con #MaiPiù noi di FARE X BENE ETS stiamo portando questa rivoluzione dentro le scuole, dove si impara la libertà e il coraggio di dire no, è un esempio di collaborazione virtuosa tra enti che credono nella prevenzione, nella formazione e nella possibilità di cambiare le cose con la conoscenza» commenta Giusy Laganà, attivista e direttrice generale di FARE X BENE ETS.
Durante la mattinata, molti studenti hanno chiesto la parola, ponendo domande semplici ma profonde: “Come si sopravvive?”, “Come si perdona?”, “Hai ancora paura?”. Domande timide e forse ingenue che segnano un primo passo verso la comprensione.
E poi, al termine, il silenzio si è spezzato: duemila ragazzi e ragazze hanno fatto rumore, battendo le mani, i piedi, agitando mazzi di chiavi, come a dire “noi non ci stiamo”.
Un rumore che non copriva la voce di Valentina, ma la rilanciava — un atto di presa di coscienza collettiva, il modo più autentico per dire “no alla violenza” e che il cambiamento comincia da loro.
#MaiPiù è un programma congiunto di Otb Foundation e FARE X BENE ETS che unisce assistenza alle donne vittime di violenza, educazione al rispetto e percorsi di peer education per costruire relazioni sane e consapevoli, anche attraverso la scuola. «L’incontro al Teatro Arcimboldi ha mostrato come la pedagogia del sentire – fondata su ascolto, empatia e verità – possa cambiare lo sguardo di una generazione intera» si legge nel comunicato.
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