Violenza contro le donne, nell’osteria di Zerocalcare lavoreranno le ospiti di Lucha Y Siesta

Per chi me lo chiede non sto ad aprì un’osteria, per evidenti lacune gastroimprenditoriali. Ho pigliato una quota in un posto che aprirà perché mi andava di contribuire e di dare una mano a un progetto che vede coinvolti amiche e amici miei e gente di cui mi fido“.

Così, Zerocalcare, appena tornato dall’edizione catanese di Etna Comics per cui ha firmato il manifesto, sulla notizia che circola da giorni.

Con l’artista, a condividere il progetto, ci sono lo chef Antonello Magliari e i cuochi Stefania Pinto e Francesco Cianciarelli. L’attività che si sta apparecchiando alla Garbatella, aprirà a piazza Sauli dopo l’estate.

Ma il risvolto sociale della nuova iniziativa del fumettista è di quelli davvero importanti, perché coinvolge Lucha y Siesta, la casa delle donne che dal 2008 ha sede nella Sottostazione, già di Atac e poi acquistata all’asta dalla Regione a guida Zingaretti nel 2020. Al Tuscolano, quel bene comune femminista e transfemminista funziona da centro antiviolenza, consultorio e casa rifugio. Così, si autodefinisce nella dichiarazione di autogoverno: “A partire dal riconoscimento di saperi e pratiche femministe e transfemministe come imprescindibili chiavi di lettura del presente, e dei luoghi femministi e transfemministi come irrinunciabili spazi materiali e simbolici, l’agire di Lucha y Siesta ha come principale obiettivo il contrasto alla violenza di genere e dei generi. Lucha y Siesta riconosce e contribuisce allo svelamento delle forme stratificate della violenza – economica, fisica e sessuale, culturale e verbale, psicologica, razziale, ambientale, istituzionale – contro le donne, l³ minori e le persone lgbtqia+, nonché dell’enorme lavoro di cura e riproduttivo, invisibile e non retribuito (o fortemente sottopagato), svolto nell’ambito delle relazioni familiari e sociali. Dall’analisi di tale enorme lavoro di cura, nonché del lavoro di risignificazione, disvelamento e trasformazione svolto dai femminismi, emerge un incalcolabile debito di cura accumulato dalle istituzioni, e quindi un credito di cui l’esistenza stessa di spazi come Lucha contribuisce a esigere una restituzione”.

Ecco che a preparare e a servire i piatti della tradizione romana nell’osteria (anche) di Zerocalcare saranno dunque proprio le ospiti della struttura che da anni resta al centro del dibattito, sempre a rischio sfratto. E ciò malgrado a gennaio, sull’occupazione, si sia pronunciato il Tribunale di Roma che ha assolto con formula piena la sua presidente.

Nel frattempo, in libreria Zerocalcare sta spopolando con Quando muori resta a me, con numeri che lo vedono al primo posto della classifica generale delle vendite nel periodo che va dal 22 aprile al 19 maggio e il Giornale della Libreria lo laurea primo anche nella sezione fumetti.

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