Dalla maternità alla mancata maternità alla maternità “mostruosa”, dall’emancipazione all’impegno politico alla memoria. Dalle donne forti a quelle vittime di violenza. Si parla di femminile a tutto tondo nell’ultima giornata del Festival 9daLeggere, organizzato da Titti Di Salvo, presidente del Nono Municipio a Roma, un municipio che si trova nella parte meridionale della Capitale ed è molto esteso, riunisce quartieri molto diversi tra di loro come il borghese Eur e il popolare Laurentino.
Il 15 settembre la posa della targa intitolata a Pier Paolo Pasolini
Il Festival è partito il 15 settembre, snodandosi in quattro giornate con eventi vari, spesso in contemporanea in piazze e location dislocate nell’ambito del territorio municipale. Nel primo giorno della programmazione si è tenuta la cerimonia per la posa in opera della targa intitolata a Pier Paolo Pasolini, nei pressi della casa di via Eufrate 9, dove visse scrittore con l’amatissima madre. A spiegare il senso del Festival sono stati, oltre alla presidente Titti Di Salvo, Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale, la scrittrice Tea Ranno, Carlo Felice Casula, professore emerito di RomaTre, Francesco Rutelli, presidente di Anica. “Il Festival – dice Titti Di Salvo – si chiama 9daLeggere dove 9 sta per il numero del municipio. Dopo la posa della targa, nel primo giorno del Festival, nei pressi della casa all’Eur di Pier Paolo Pasolini, il secondo giorno è stato dedicato allo scrittore con una sequenza di eventi diversi che hanno unito vari linguaggi artistici. Da uno spettacolo teatrale a un concerto a una mostra. La terza giornata è stata dedicata al rapporto tra lettura e bambini, a piazza Crepax, in un luogo dove vivono molte coppie giovani e tanti bambini. Il giorno conclusivo è dedicato al racconto delle donne nelle sue varie sfaccettature: come si raccontano, come sono raccontate e come raccontano”.
Da Armeni e Carulli a Gambaro: il racconto della donna in tutte le sfaccettature
“Nella giornata conclusiva ci sarà – aggiunge Tea Ranno, autrice di Gioia mia e Sentimi, che ha la direzione scientifica della giornata – l’avvicendarsi di scrittori, giornalisti, studenti e docenti che ci consegneranno la loro idea del femminile, un modo con cui le storie delle donne si intrecciano tra loro lasciando intravedere una realtà a volte esaltante, a volte dolente, attraverso racconti di denuncia o anche d’amore”. Ci saranno le donne fortissime di Ritanna Armeni che nel suo “Una donna può tutto. 1941: volano le Streghe della notte” racconta la storia delle sovietiche alla guida degli aerei militari che sganciavano bombe alla fine della Seconda guerra mondiale. Gli stereotipi di genere, la violenza sulle donne e soprattutto il concetto ampio di maternità sono tra le tematiche di “Un’idea di noi”, romanzo della sociologa e giornalista Eleonora De Nardis. Carola Carulli, giornalista e conduttrice del TG2, porterà il suo “Tutto il bene, tutto il male” che parla del rapporto difficile madre-figlia. Una figlia che tutte le volte che può scappa dalla zia Alma, la mamma che avrebbe voluto.
Il rapporto con la madre sarà il filo conduttore anche della conversazione tra Anna Maria Torroncelli e Daniele Mencarelli, premio Strega giovani nel 2020. Un’altra voce maschile sarà quella di Fabiano Massimi con il suo Angelo di Monaco, la storia della nipote di Hitler ritrovata senza vita con accanto una rivoltella. Tutto sembra far pensare a un suicidio, ma in questo thriller che insegue la verità tenta di restituire dignità a una vittima della propaganda nazista, la bella nipote di Hitler.
La maternità, come suddetto, è un tema declinato in tutte le sue varie forme. Ci sono, con il suo “In fondo al desiderio”, le storie sulla procreazione assistita di Maddalena Vianello. Una maternità “mostruosa” è quella raccontata da Romana Petri nel suo viaggio nella parte più oscura e indicibile dell’universo femminile. Ci sono le mamme “imperfette” ma vere e reali, dove riconoscersi facilmente, di “Dieci storie quasi vere” di Daniela Gambaro, scrittrice e sceneggiatrice per il cinema e la tv.
Tea Ranno: “Maschile e femminile assieme per migliorare questo mondo”
In conclusione del Festival ci sarà anche la cerimonia di premiazione del concorso letterario ‘Scrivere donna’ rivolto ai ragazzi delle scuole superiori del quartiere. L’obiettivo del concorso è di permettere ai giovani, ragazze e ragazzi, di esprimere una loro idea di femminile, di usare la scrittura come strumento per raccontare e raccontarsi. “Sono arrivati racconti bellissimi, a volte tremendi, che parlano di stupro e femminicidi, che fanno riferimento alla legge che impedisce l’aborto negli Stati Uniti. Quello che desidero – conclude Tea Ranno – è che si parli di femminile ma anche del modo in cui maschile e femminile compartecipano per migliorare questo mondo. Uomini e donne assieme possono veramente fare la differenza, è insieme che si fanno le cose. Le donne da sole, o gli uomini da soli, non possono farcela. Mi auguro che i ragazzi portino via da questi incontri dei semi che possano germinare, farli incuriosire, accrescere il loro interesse verso queste tematiche”.
Di Salvo: “Cultura, istruzione e formazione le chiavi di riconoscibilità del territorio”
Il Festival si chiuderà a Casale della Massima, recentemente ristrutturato, che ospita installazioni di artisti in mezzo alle case di Laurentino 38. “Cultura, istruzione e formazione – conclude Di Salvo – sono state scelte come chiavi di riconoscibilità del territorio e della sua identità. Nello specifico, penso che promuovere lettura e letteratura è una responsabilità pubblica, ci siamo quindi cimentati con l’idea di strutturare un festival permanente. D’altronde il nostro territorio è un un distretto naturale d’arte, e ha anche inclinazione naturale dato che ospita già ogni anno alla Nuvola “Più libri più liberi” e ci sono anche tre combattive librerie indipendenti”.
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