“Cosa provo a fine gara? Mi sento rigenerata, mi piacciono le gare sofferte dove a dominare c’è il fango o la pioggia, mi piacciono le cose difficili e sudate, mi piace mettermi tanto in gioco, entro molto in competizione; quindi quando a fine gara riesco ad avere un buon risultato sulle altre è sempre una doppia vittoria sia con me stessa che con loro”. Parole di Giulia Biagioni, 26 anni di Barga un piccolo comune nella Valle del Serchio vicino a Lucca: campionessa di MTB femminile UISP.
Fin da piccola Giulia ha praticato vari sport, tanto da voler anche frequentare il liceo scientifico sportivo: è passata dall’atletica alla pallavolo, successivamente per colpa di un incidente ha dovuto dedicarsi al nuoto, ma non era abbastanza come racconta: “Avevo bisogno di più stimoli, di più adrenalina per riuscire a superare tutti gli ostacoli e le difficoltà che mi aveva lasciato il trauma a seguito di un incidente. Ho scelto la bici, un po’ per gioco un po’ per sfida con me stessa, per riacquistare sicurezza e per riprenderemi la mia vita”.
Nell’estate del 2015 Giulia monta in sella a una mtb di ben 15 kg. L’obiettivo era evitare le quattro mura della palestra, stare all’aria aperta, tenersi in forma e fare una passeggiatina tra le vie di Barga. In breve la passeggiatina rilassante, che in salita con una mtb da 15 kg forse mal si abbina, è diventata un duro allenamento. E da qualche pedalata, questo sport è diventata la sua passione.
Nel 2016 ha cercato di fare il maggior numero di gare possibili dopo la sua prima al gran fondo del Brunello nel 2015 e si è iscritta ad un tour toscano di sette gare, uscendone vincitrice con l’assoluto di sei su sette. A febbraio 2017 ha partecipato al campionato italiano d’inverno a Campagnola Emilia e si è aggiudicata niente meno che il titolo di campionessa italiana UISP ( ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI presente sull’intero territorio italiano) d’inverno.
Il 2018 è iniziato poi con il botto e con la riconferma della maglia tricolore al campionato italiano UISP a Campagnola Emilia: un percorso di quaranta Km.
Il raggiungimento di questo livello in così poco tempo non è stato semplice come ci racconta: “la mia vita ruota intorno alla bici e al lavoro, appena ho del tempo libero il primo pensiero è la bici ed ovviemente la vita sociale viene un po’ trascurata anche se ogni tanto un’uscita senza essere vestita da lavoro o da ciclista capita per svagarsi un po”.
Caratteristica fondamentale di chi va in bici a questi livelli è la costanza negli allenamenti: nel suo caso deve e vuole allenarsi tre o quattro volte a settimana e non appena riesce ad organizzarsi con il lavoro. Grazie ad Alessandro Iori, il suo preparatore atletico e meccanico, ha una guida che la aiuta ad affontare le gare al meglio. La fatica è la chiave dell’andare in mountain bike. Devi amare fatica e sudore, alla domanda infatti di cosa sia il bello della gare, senza indugio Giulia mi risponde: “Quando la dose di adrenalina non è più in circolo mollo la presa e mi rilasso e la stanchezza prende possesso di me, perché si gioca a tanti sport: a calcio tennis etc ma non si gioca con la mtb, la mtb è fatica, forza, passione e determinazione”
La storia non è finita perché il sogno di Giulia è crescere e faticare ancora: “Questo sport mi ha appassionato parecchio e ormai è parte integrante della mia vita, voglio continuare ad allenarmi per aggiungere ogni anno un mattoncino in più fatto di esperienza,di gare, di fatica, di voglia di migliorare ancora ancora e ancora.. una sfida con me stessa per capire fin dove posso arrivare. Un obiettivo per il futuro? Lavoro e tempo permettendo vorrei poter riuscire ad allenarmi per orientarmi sulle marathon; per tanti ciclisti è già così e per me? Una conquista e obbiettivo per il futuro: ce la metterò tutta come sempre! il mio motto: niente è impossibile”.