La sua fama esplose nel dopoguerra e i suoi personaggi più famosi sono pietre miliari del neorealismo. A lei, Anna Magnani, una che non ha “mai fatto il minimo sforzo per sembrare un’altra”, è dedicata la mostra al Vittoriano nell’ambito del ciclo dedicato ai personaggi della storia contemporanea. Lei, Anna, testarda, determinata, libera e anticonvenzionale così come ci viene restituita dalle foto, è stata scelta come simbolo del racconto della liberazione dal fascismo e della lotta per la modernità. “Le bestie – dice Anna, e la frase è tra quelle riportate alla mostra, – vivono secondo natura e non sbagliano quasi mai. Ho trasportato questa teoria nel campo degli uomini”. La mostra denominata ‘Anna Magnani, la vita e il cinema’ si snoda tra fotografie, frasi celebri, proiezioni di spezzoni dei suoi film più conosciuti. E’ un percorso alla scoperta delle due Anne: l’Anna attrice e personaggio pubblico, e l’Anna privata. Ci sono immagini tratte dai suoi film più famosi, Teresa Venerdì o Mamma Roma, c’è la foto iconica di Roma Città Aperta, il ritratto di Anna Magnani premiata con l’Oscar nel 1954 per ‘La rosa tatuata’. E poi, in un viaggio attraverso la versione più intima dell’attrice, le foto di Anna che fuma, che ride, seduta sul divano. Infine le foto di Anna con grandi personaggi della sua epoca, come Totò, Aldo Fabrizi o Tennessee Williams.
La mostra ci consegna qualcosa in più dell’immagine che ognuno di noi si è fatta di Anna Magnani attrice famosa, aprendo uno scorcio, per prendere in prestito le parole del curatore Mario Sesti, “forse inedito su una Magnani privata, domestica, libera tra le pareti e gli angoli della propria casa”.
Dice di sé l’artista che ebbe un unico figlio nel ’42 e, abbandonata dal marito, diede al piccolo il suo nome: “Ho sempre camminato nella vita per sentire in me la gioia di una continua metamorfosi, di un continuo studio di quello che era il mio lavoro e, oserei dire, di un continuo perfezionamento della donna che era in me. Ma la donna, quella che nessuno, dico nessuno, conosce, non è mai cambiata, mai! Piena di difetti, tanti, ma piena di timori, piena di smarrimenti, gli stessi che ho oggi dopo una dura, durissima vita, li avevo a dieci anni. E questo trauma è la cosa che amo di più in me.”
La mostra chiuderà il 22 ottobre e rientra nel programma ‘Il Vittoriano tra musica, letteratura, cinema e architettura’ , pensato per valorizzare il monumento dedicato a Vittorio Emanuele II. L’ingresso è gratuito.