Storia di Emanuela: campionessa di motocross a nove anni

ema5Secondo uno studio Istat del 2015, in una famiglia con entrambi i genitori sportivi quattro figli su cinque praticano un’attività sportiva. Se poi nella famiglia da anni si mangia pane e sport, anche i figli svilupperanno la stessa fame e lo sport da semplice attività fisica si trasformerà in passione. E’ il caso di Emanuela, campionessa di motocross a nove anni. Figlia d’arte, dato che il papà è un ex pilota motociclista di velocità, ormai da due anni sale sulle moto da cross: ha iniziato con un monomarcia Grizzly, per poi passare ad un KTM sx50 (50 cc di cilindrata). E attualmente guida una KTM sx65 (65 cc di cilindrata) a 6 marce.

emaEmanuela non si è quindi improvvisata motociclista baby, ma il suo desiderio personale è stato accolto dai genitori che le fanno frequentare a Chieti una scuola cross (Team Pardi), con cui impara in massima sicurezza e disputa vari Campionati. Tanta è la sua passione che comincia a collezionare Ori in gare miste. Lo scorso anno, ad esempio, si è classificata prima al Campionato Regionale Mini Enduro. Ad Agosto 2016, poi, è stata convocata con la sua squadra a rappresentare la sua regione dalla FMI Abruzzo per partecipare al prestigioso Trofeo delle Regioni Mini Enduro presso Rapolano Terme. Quest’anno, invece, disputerà il Campionato Regionale Mini Enduro con i colori del MC Club Chieti. Saranno circa dieci gare che si disputeranno su tracciati dislocati in diverse regioni, quali Abruzzo Lazio Marche Molise.

ema7Il motocross, di certo, non è l’attività sportiva più semplice cui avvicinare un bambino. La mamma di Emanuela, infatti, non nasconde che non siano tutte gioie e Ori, e sottolinea come coltivare questa passione comporti moltissimi sacrifici. “Emanuela si sottopone a dei ritmi faticosi e stressanti: le piste per allenarsi non sono mai dietro casa, quindi bisogna macinare chilometri tutti i giorni, soprattutto quando le gare non sono in Abruzzo. L’attività, poi, è oggettivamente una sollecitazione continua alle articolazioni, quindi spesso con anche piccole cadute, ci sono traumi dolorosi da sopportare. Per non parlare dell’aspetto sociale di queso sport” spiega mamma Marianna ad Alley Oop, aggiungendo: “Ovviamente il pregiudizio limita la partecipazione a questo sport ai maschi, che chiaramente vedono Emanuela come una mosca bianca, soprattutto quando arriva prima”.

ema3La giovane campionessa, però, tira dritto e dimostra il suo valore in gara. “Nel week end la sveglia suona alle 5 per andare a fare le gare, con qualsiasi condizione atmosferica: sole, pioggia o vento” racconta la mamma. Quando, però, è la passione a spingere verso lo sport, non conta la pioggia, non conta cosa fanno i compagni di scuola, non conta che siano le cinque di mattina o che qualche maschio la guardi in modo ironico. Quello che conta per Emanuela è andare sul podio e con un gran sorriso guardare soddisfatta mamma e papà.

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