“Sapevi che in Svezia la selezione al personale avviene anche ai parchi giochi?” No, non lo sapevo. “E’ perché in quel paese le aziende credono che le mamme abbiano abilità importanti per il mondo del lavoro. Invece, quando con la mia agenzia ho iniziato ad assumere solo mamme, in Italia sono finita sulle principali testate nazionali perché la cosa faceva notizia”. Lei è Jolanda Restano, 49 anni, di Vercelli, mamma di tre figli, blogger, imprenditrice, fondatrice di filastrocche.it e di FattoreMamma, agenzia che si occupa di marketing rivolto alle mamme e che, appunto, assume solo mamme.
Chi ha bambini piccoli e naviga in Internet alla ricerca di informazioni sull’infanzia, facilmente si sarà imbattuta nella recensione di un prodotto o di un servizio fatto da mamme blogger del suo aggregatore mammacheblog. Ma quello che difficilmente si può immaginare è come Iolanda Restano sia riuscita ad inventarsi questo lavoro, partendo da una laurea in Farmacia e con all’attivo alcuni anni alla ricerca scientifica, presso l’Istituto Farmacologico Mario Negri. “Nel 1995 ho seguito in Sardegna mio marito, che era impegnato nella startup di un nuovo servizio on-line. In un mese, frequentando il suo ufficio, ho capito che cosa era Internet, è stata una folgorazione. Ho iniziato a realizzare siti, a quei tempi non era una professione diffusa e il web non era popolato come oggi. Vengo assunta da una azienda ma alla prima maternità non mi concedono l’orario flessibile, e io decido di rimanere a casa. E’ stato allora che mi è venuta l’idea di filastrocche.it, un blog dove ho riversato tutta la mia passione per i contenuti per l’infanzia. Mi ero messa in testa di scrivere tutte le fiabe, i racconti, le poesie per bambini che conoscevo e invitavo le lettrici a fare altrettanto”.
Lì è nata una community. “Mi sono resa conto che c’erano tante mamme che scrivevano e si confrontavano sul mio blog e nel 2008 ho deciso di lanciare Fattore Mamma, www.fattoremamma.com, e poi mammacheblog, un aggregatore di siti di mamme blogger che parlano alle mamme”. Insomma, una galassia di iniziative di mamme per le mamme che ha anche l’obiettivo di mettere in contatto le aziende “con chi decide davvero”. “Sì, perché siamo noi che orientiamo i consumi famigliari, anche negli acquisti più impensati, come quello dell’auto, dove al primo posto mettiamo il comfort e la sicurezza per i bambini”. Ma perché la decisione di assumere solo mamme? “Perché hanno sviluppato risorse che sul lavoro sono preziosissime. Solo per fare un esempio, sai che capacità di ottimizzazione sviluppano le donne con bambini che devono conciliare lavoro e vita familiare?” Forse sì, questa la posso immaginare…