“Pensavo alle elezioni americane in ottica negoziale: perché le donne non si sono unite solo per l’obiettivo di avere una donna come numero 1 al mondo? E’ un problema di obiettivi? Di mancanza di capacità di fare squadra? Di presumere che siano gli altri a risolverti i problemi cambiando le cose a tuo favore – cosa che non è mai successa? Qui si parla di clamoroso autogol, totale incapacità di ragionare sul problema o elevato disinteresse da parte di molti. Mi farebbe piacere sapere il tuo pensiero in merito” mi ha scritto di recente Carlo Mazzola, co-fondatore di Piano C e autore di un progetto di “negoziazione al femminile” per l’associazione Valore D.
Sì, le elezioni americane non sono state un buon risultato negoziale per le donne: il neo-eletto presidente, Donald Trump, sta dando corpo a una prima linea di maschi bianchi, in parte dichiaratamente misogini, e, secondo Fortune, il 76% delle donne americane è preoccupato per il proprio futuro lavorativo.
Perché la maggioranza delle donne bianche americane ha votato per un uomo che le disprezza apertamente? E soprattutto, se avessero un’altra occasione, si comporterebbero diversamente? Tutto indica di no. La capacità delle donne di essere nemiche delle altre donne è così evidente e storicamente comprovata da aver dato vita a un vero e proprio filone umoristico sul tema: il giornalista satirico H.L. Mencken, per esempio, diceva che “Un misogino è un uomo che odia le donne quasi quanto si odiano tra di loro”.
Ma perché lo facciamo? Potrebbe giustificarci parlare dell’esistenza di una “sindrome di Stoccolma” che riguarda un intero genere umano, troppo abituato a essere definito da altri da avere voglia di sfidare queste definizioni? Se così fosse, come commenta un recente articolo del Guardian, vorrebbe dire che nella cultura occidentale la donna interiorizza come obiettivo primario l’essere desiderata e protetta dagli uomini, e di conseguenza vive in una costante tensione competitiva orizzontale con le altre donne. La buona notizia è che un meccanismo di carattere psicosociale come questo trae molta della sua forza dal fatto di essere invisibile e inconscio: l’elezione di Trump potrebbe averlo portato finalmente alla luce, dandoci la chance di cominciare a risolverlo… e di migliorare nettamente la nostra capacità negoziale.