E’ una bacchetta magica piuttosto potente, il passaporto italiano. Apre 155 porte. Ed è il quarto più potente al mondo. Con quello in tasca, possiamo visitare una discreta fetta di pianeta, ma anche viaggiare per lavoro, o viaggiare in cerca di un nuovo lavoro. Noi donne spesso pensiamo di non avere le capacità né gli strumenti, per muoverci nel mondo e fare carriera. Ebbene, uno strumento potente ce lo abbiamo in tasca, basta saperlo sfruttare. Cosa aspettiamo, allora, a dire sì a quella trasferta, che può aprirci nuove prospettive di crescita professionale?
Più fortunate di noi, ancora una volta, sono le tedesche, che tra le mani hanno il passaporto più potente del mondo. La bacchetta di sambuco che abbatte tutte le frontiere (direbbe mio figlio, in piena ossessione per Harry Potter). Lo dice il Passport index: per loro, senza alcun bisogno di un visto, si aprono le porte di 158 Paesi. Tre in più di noi. Quali? La Mongolia, il Rwanda. Ma soprattutto l’India: un Paese da 1,2 miliardi di abitanti che il premier Narendra Modi sta riportando sugli scudi della crescita e che oggi si sta aprendo in maniera significativa agli investimenti esteri.
Anche le francesi e le inglesi sono più avvantaggiate di noi, ma per un solo Paese, sempre lo stesso: il gigante indiano. Chi invece incontra le maggiori difficoltà a viaggiare, in assoluto, sono le donne afghane, che senza visto possono andare solo in 24 Paesi. Seguono le pakistane con 27, e le irachene con 29.
Le americane infine sono al nostro pari. Oggi: perché quando salirà Trump al potere, ci sta anche che qualche privilegio finiranno col perderlo, grazie alla predilezione per i muri del neoeletto inquilino della Casa Bianca. E i muri, si sa, quando vengono eretti poi finiscono per diventare reciproci.