Siamo un po’ come Jessica Rabbit: “è che ci disegnano così”. Sprovvedute e con le mani bucate. Quando si parla di donne e risparmio in realtà siamo più lungimiranti e sagge di come ci dipinge lo stereotipo. E’ quanto emerge da un’intervista con Debora Rosciani, voce di Radio24, e autrice del libro Donne di denari.
La finanza è un argomento considerato da molti respingente, ancora di più dalle donne convinte che l’economia sia “roba da uomini”. Come spiega Debora però: “significa prendersi cura di sé stessi sotto un altro aspetto. Non è leggere libri e saggi ma avere coscienza delle operazioni importanti della propria vita: pagare il mutuo o l’affitto, le bollette, fare la spesa”.
Le donne vengono da Venere e gli uomini da Marte anche nelle questioni finanziarie? “La generalizzazione in questo campo non è possibile – dice Debora – Una donna totalmente disinteressata e un uomo molto presente sono stereotipi che nella realtà non trovano riscontro. Viviamo però in un Paese con marcate differenze culturali e territoriali. Dipende dalla platea a cui ci si rivolge”. Qualche differenza la si può invece rintracciare nel come viene gestito il proprio risparmio: “La donna ha un approccio prudente e anche nel chiedere informazioni al consulente finanziario a cui si rivolge è molto rigorosa. Se veniamo rappresentate un po’ spendaccione è solo perché riusciamo a fare convivere rigore in tante cose e una propensione al consumo molto spiccata e non abbiamo problemi ad ammettere la compreseza di queste due anime”. Tendiamo a gratificarci più frequentemente ma con doni di modesta entità, un libro o un cioccolatino per esempio. L’uomo invece, anche se è restio ad ammetterlo, si fa regali più costosi e quando deve gestire il patrimonio è più impulsivo. Soprattutto quando interagisce con un consulente dello stesso sesso, tende a cercare la complicità e a fare lo spavaldo. Come puntualizza l’autrice: “Tendenzialmente è più aggressivo nella scelta degli strumenti finanziari su cui investire, va più sul rischioso. Mentre la donna tende a conservare il capitale. Che oggi è l’esigenza di tutti”.
Già, il capitale: Se c’è una cosa che ho capito dalla mia chiacchierata con Debora è che devo togliere le ragnatele al mio fondo pensione il prima possibile. È necessario cominciare ad accantonare qualche soldo per la previdenza integrativa fin da giovani anche se il lavoro è incerto. “Bisogna risolvere l’equivoco per cui per farti la previdenza complementare devi toglierti metà stipendio. Bastano cifre piccole ma costanti nel tempo” specifica Debora. Vale a dire, che ci piaccia o no, la pensione pubblica sarà un assegno modesto che non ci permetterà di avere un tenore di vita adeguato e solo giocare d’anticipo ci dà un vantaggio.
Il libro è ricco di consigli pratici per muovere i primi passi finanziari ma affronta anche temi nuovi. L’amore per esempio. Soprattutto nella condizione odierna in cui non ci si sposa più, come si fa a disciplinare il rapporto economico? Quando si comincia a formare una vita insieme, bisogna discutere di questo aspetto. “Non è detto che condividere tutto sia una buona scelta: anche tenere da parte una piccola cifra come salvadanaio, mettendo a conoscenza l’altra persona, è un atto d’amore. L’autonomia finanziaria ti protegge dalle situazioni difficili”. Quando una storia finisce, meglio non aggiungere i problemi finanziari a quelli di cuore.
Ogni mattina Debora conduce il programma Cuore e Denari. Insieme a lei Nicoletta Carbone, per parlare di finanza e salute. Il programma era nato per rivolgersi soprattutto al pubblico femminile ma oggi la reazione ai temi è trasversale. “Non c’è più una separazione forte – racconta Debora – anche quando si parla di temi fondamentalmente associati alla dimensione femminile come la spesa o i nuovi consumi come il bio o il km0″. Qualche differenza la si ritrova invece quando si parla di errori finanziari: “La donna anche se rimane tradita nel risparmio lo racconta molto più facilmente, per l’uomo è difficile ammetterlo. Piuttosto dice di essere stato palesemente truffato”. C’è maggiore trasparenza da parte del pubblico femminile anche quando si parla di salute. La malattia per l’uomo è taboo. Se la donna sul tema della prevenzione è preparatissima e mediamente c’è più attenzione, il concetto di prevenzione nell’uomo deve ancora passare. Per questo motivo è nata la rubrica SaluteUomo, un appuntamento mensile dedicato alla salute maschile curato dal prof. Andrea Salonia, primario dell’ospedale San Raffaele di Milano