I ricchi del pianeta un po’ più poveri nel 2015

ubsMiliardari un po’ più “poveri” nel 2015. Colpa del calo delle materie prime e dell’apprezzamento del dollaro se il patrimonio complessivo dei miliardari del pianeta si è ridimensionato, scendendo rispetto al 2014 di 300 miliardi a 5.100 miliardi di dollari per 1397 ricchi censiti. A fare i conti in tasca ai Paperoni mondiali è lo studio di Ubs e di PwC. Naturalmente il calo complessivo si riflette sulla media del patrimonio di ciascun miliardario scesa da 4 a 3,7 miliardi di dollari.
In questo clima, gli Usa sono andati a rilento nel far crescere la nuova generazione di miliardari e in tutto l’anno il club ha guadagnato solo cinque nuovi membri. Discorso assai differente per l’Asia, dove “nasce” un nuovo miliardario ogni tre giorni, con oltre la metà dei 113 nuovi super-ricchi provenienti dalla Cina.

L’età media dei miliardari sta, però, inesorabilmente salendo e le nuove generazioni sono quelle che prenderanno il timone delle ricchezze mondiali nel prossimo ventennio con una migrazione, che sarà per dimensioni la maggiore nella storia dell’umanità: circa 460 miliardari lasceranno agli eredi patrimoni per 2.100 miliardi, un importo pari al Pil dell’India. Per la maggior parte delle giovani economie asiatiche, dove più dell’85% dei super-ricchi è di prima generazione, si tratterà della prima trasmissione di ricchezza miliardaria.
Se l’Asia si distingue per la crescita, l’Europa lo fa per la capacità di conservazione, tanto che vanta la più alta concentrazione di miliardari multigenerazionali (182, pari al 54%), che hanno anche dimostrato di saper tutelare al meglio la propria ricchezza.

I ricchi saranno un po’ meno ricchi, ma resta il fatto che il divario tra ricchi e poveri al mondo sta continuando a crescere, al punto che nel 2015 l’1% della popolazione mondiale ha posseduto più del restante 99%, secondo i dati Oxfam.

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